Il premio internazionale è stato assegnato per la rilevanza scientifica dei risultati ottenuti nell’avanzamento delle conoscenze chimiche e tecnologiche utili al miglioramento dell’espressione aromatica del vino Gewürztraminer.
In particolare, i due ricercatori della Fondazione Mach, affiancandosi ai pochissimi italiani che in passato hanno ottenuto questo riconoscimento, vanno ad aggiungersi ai 55 premiati internazionali provenienti da 15 Paesi, dalla Russia agli Stati Uniti, sommandosi in ambito vitienologico a quelli di Carbonneau, Dubourdieu, Schultz, Fregoni, Intrieri o Poni fra gli altri.
Da 146 anni la Fondazione Edmund Mach rappresenta per la viti-enologia internazionale una realtà prestigiosa. E proprio in questo comparto ogni anno si moltiplicano riconoscimenti sotto il profilo della formazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico.
La ricerca enologica sviluppata presso il Centro Trasferimento Tecnologico - dopo lo stesso riconoscimento ottenuto nel 2001 dal dr. Giorgio Nicolini – si conferma così di assoluto valore nel contesto internazionale per la qualità e la capacità di innovazione. I risultati premiati sono stati raggiunti grazie alle sinergie fra il laboratorio chimico e la cantina sperimentale e di microvinificazione, supportati dall’unità viticola e dal co-finanziamento alle attività di sperimentazione di CAVIT s.c. e della Cantina Roveré della Luna – Aichholz s.c.a, confermandosi di concreta utilità per il settore e per il territorio.
Foto. I due premiati, Tomas Roman e Roberto Larcher