L’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, intervenuta in apertura, ha ricordato le tappe che hanno portato alla costituzione del piano cimice, il primo a livello nazionale. Se tutto andrà bene e l’iter autorizzativo sarà completato, in primavera si potrà procedere al lancio in pieno campo dell’insetto antagonista della cimice asiatica, anche se una situazione di equilibrio non potrà essere raggiunta in poco tempo ma ci vorrà qualche anno.
In riferimento alla cimice asiatica l’appello ai cittadini lanciato da FEM per la raccolta degli insetti ha visto fino ad oggi la consegna di oltre 3000 esemplari che serviranno a riprodurre la vespina samurai in attesa del completamento dell’iter burocratico relativo all’autorizzazione del rilascio in pieno campo. I tecnici però raccomandano di: applicare sul coperchio del barattolo dei forellini per far passare l'aria o chiudere il vasetto semplicemente con una carta da cucina assorbente ed elastico; se si pensa di non portarle subito (<24H) mettere comunque della verdura (un fagiolino) o frutta (un pezzo di mela), ed un batuffolino di cotone impregnato di acqua (da ribagnare quando asciutto); evitare di ammassarne troppe (in un barattolo non più di 5-6; in una scatola di scarpe anche una trentina).
Seguono gli argomenti affrontati nel corso della giornata tecnica moderata da Tommaso Pantezzi, responsabile dell’Ufficio frutticoltura e piccoli frutti.
PUNTO SU CIMICE ASIATICA. Il gruppo operativo sulla cimice sta lavorando incessantemente ed è rappresentato nei tavoli nazionali in cui si stanno mettendo a punto i criteri di scelta dei siti, le modalità di rilascio e la verifica dell’efficacia in vista dell’autorizzazione al rilascio di T. japonicus in un programma di lotta biologica classica. Grazie all’ampia esperienza maturata da FEM nel settore della lotta biologica (si ricorda la lotta al cinipide del castagno, recente predisposizione di un impianto di quarantena si sta preparando, con investimenti in professionalità e strutture, per mettere a punto ed applicare il biocontrollo della cimice asiatica con efficacia e su vasta scala già nei prossimi mesi.
Sui metodi di contenimento sono state esposte le modalità con cui è stata affrontata la problematica in Emilia Romagna, dove la cimice asiatica è presente da diversi anni. Anche in questa regione si stanno predisponendo tutte le azioni utili agli allevamenti di T. japonicus o vespa samurai.
Il settore della consulenza FEM ha fornito indicazioni riguardo al controllo e contenimento delle cimici per l’anno 2020. La presenza di cimici autoctone è stata più rilevante in media e alta Val di Non mentre la cimice asiatica si trovava prevalentemente in bassa Val di Non in prossimità delle aree boscate e lungo i corsi d’acqua. I metodi di contenimento possibili sono di tipo agronomico, meccanico, chimico e biologico. I tecnici raccomandano di sfalciare frequentemente il cotico erboso nel ed in prossimità del frutteto, adottare una potatura e una concimazione che evitino eccessi di vigoria della pianta per limitare l’infestazione delle cimici. I sistemi di chiusura degli impianti con reti sono possibili ma generalmente hanno dei limiti di applicazione negli areali frutticoli del Trentino.
SICUREZZA E VIBRAZIONI. Si è parlato anche di sicurezza con la presentazione dei risultati di una indagine svolta negli ultimi anni che ha fornito interessanti indicazioni per ridurre i rischi per
gli operatori esposti alle vibrazioni. Si è ritenuto opportuno avviare un’attività di misurazione delle vibrazioni e del rumore allo scopo di creare un’apposita banca dati dalla quale gli agricoltori possano attingere gratuitamente i dati necessari per il completamento della loro valutazione dei rischi. Per tale scopo è stata attivata una convenzione tra UniMilano, Inail di Trento, APSS e FEM che ha effettuato direttamente le misurazioni in campo su circa un centinaio di trattrici agricole tra le più rappresentate nel territorio provinciale, accoppiate ad atomizzatori trainati oppure portati.
CONTENIMENTO ERBA. Il tema del contenimento dell’erba lungo il filare che risulta importante per evitare la concorrenza verso acqua e sostanze nutritive, sfavorire lo sviluppo di alcuni insetti e funghi e facilitare le operazioni colturali. L’uso del diserbo meccanico –spiegano i tecnici- è vantaggioso. Per contenere l’erba sono a disposizione macchine che sfruttano calore, vapore, acqua in pressione ma non esiste la macchina “ideale”. La gestione delle infestanti sul filare può essere condotta con il solo taglio dell’erba su impianti adulti e terreni fertili mentre la lavorazione dell’interfila è da preferire nei terreni poveri e impianti giovani.
ALTERNATIVE AL GLIFOSATE. Ultimo argomento le alternative al glifosate. Negli ultimi anni nelle aziende sperimentali la Fondazione Mach ha condotto attività sperimentali con lo scopo di trovare molecole o strategie che permettano la sostituzione o quantomeno la riduzione dell’impiego di glifosate. Tra le molecole impiegate ci sono diversi prodotti anti-germinello, ma anche alcuni graminicidi e spollonanti. E’ stato evidenziato come attraverso l’impiego di più molecole si possono ottenere dei risultati positivi.
Fotoservizio e filmato a cura di Ufficio Stampa FEM