Le storie sono state raccontate domenica dopo domenica sul quotidiano “Trentino” ed il libro è stato presentato dal giornalista Luca Petermaier alla presenza del vicepresidente della PAT, dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, del direttore generale Mario Del Grosso Destreri, del direttore del Trentino, Paolo Mantovan.
“L'idea di sostenere, promuovere e valorizzare le aziende agricole di giovani trentini attraverso le pagine di un libro è senza ombra di dubbio un’iniziativa lodevole e di grande significato- ha evidenziato anche nella prefazione l’assessore provinciale all’agricoltura foreste caccia e pesca-. Le giovani generazioni rappresentano la linfa per la crescita di un territorio, in particolare per un territorio montano come il Trentino, in cui l’agricoltura è fatica, ma al tempo stesso soddisfazione per la salvaguardia dell’ambiente e per la produzione di qualità attraverso nuove forme di innovazione, ricerca e formazione”.
Il vicepresidente della PAT ha ringraziato Carlo Bridi per aver dato con questo libro un contributo importante all’agricoltura trentina e ha riconosciuto la passione e la dedizione riservata dall’autore al mondo agricolo, ma anche il suo impegno a favore dei giovani. E’ seguito un ringraziamento alla FEM e al suo ruolo di supporto agli agricoltori anche attraverso i diversi percorsi formativi erogati. Il direttore Del Grosso Destreri ha spiegato che questa pubblicazione è motivo di orgoglio anche per la Fondazione Mach visto che il filo rosso che unisce tutte le storie raccontate è rappresentato dall'attività formativa di FEM. Un plauso per il libro è arrivato dal presidente Fem, Andrea Segrè, che in un messaggio rivolto allo stesso autore ha sottolineato l’importanza di questa pubblicazione anche nello stimolare i giovani a insediarsi in agricoltura. “Senza ricambio generazionale e senza una decisa svolta verso la sostenibilità -spiega Segrè-, l’agricoltura sarà finita, con buona pace di tutti”.
E’ un libro - spiega Bridi - che testimonia il grande impegno di tanti giovani che hanno scoperto l’agricoltura, un’agricoltura sempre più green come recita il titolo del libro. Sono spesso storie affascinanti e coraggiose che testimoniano la presenza sulla nostra terra di un gruppo di giovani ricchi di entusiasmo ma anche di competenza, acquisita nella maggior parte dei casi presso la FEM. Il primo dato messo in risalto dall’autore Carlo Bridi è quello che per la prima volta dopo anni di costante calo che durava dal 2009, finalmente il numero di giovani che si dedicano all’agricoltura in forma professionale, ha ripreso ad aumentare. I giovani sotto i 35 anni che svolgono l’attività agricola come professione, sono aumentati in un biennio di poco meno del 10% arrivando al numero di 488 unità che corrispondono ad oltre il 13% del totale degli iscritti in sezione prima ossia degli agricoltori professionali. Ma c’è un’altra autentica rivoluzione culturale alla quale stiamo assistendo, ricorda Bridi, le ragazze sono ormai oltre un terzo del totale.
Anche il livello culturale è notevolmente cambiato, oggi oltre il 97% di questi giovani ha un diploma o una laurea in tasca, o come minimo il brevetto professionale conseguito nel corso biennale che viene organizzato dalla Fondazione Mach. Altro aspetto: i giovani che hanno scelto di trasformare la loro azienda in biologica sono in netto aumento e sono sempre più connesse. Sono giovani sempre più tecnologici, ma gli contraddistingue il grande amore per la terra, ma ancor più per gli animali.
Ma nel libro, edito da Saturnia, si documenta anche il grande impegno sul fronte sociale di tanti giovani. “Le interviste di Carlo Bridi, scrive Mantovan nella prefazione valgono più di un trattato sociologico sul Trentino che cambia, sono vere e proprie storie di vita che insieme compongono un affresco di questo territorio”. Infine hanno preso la parola due dei 200 protagonisti del libro che hanno raccontato la propria esperienza lavorativa.