E mentre nel campus di San Michele si procede con l’allevamento della vespina in previsione dei lanci della prossima estate, ora è tempo per il gruppo che lavora al progetto SWAT, finanziato dalla PAT, di elaborare ulteriormente i dati dei monitoraggi post rilascio, che hanno fanno rilevare un buon insediamento della vespa samurai, la cui presenza è stata rilevata dopo i lanci nel 30% dei 20 siti trentini, risultato promettente ed oltre le aspettative per questo primo anno.
Risultati preliminari del monitoraggio post rilascio delle vespine
I risultati preliminari confermano l’efficacia degli individui rilasciati nel localizzare e parassitizzare le ovature di cimice asiatica e nel diffondersi sul territorio. Inoltre, non sono state osservate parassitizzazioni su altre specie. L'utilizzo in campo della vespa antagonista è avvenuto in coincidenza con un’annata complessivamente buona per la gestione della cimice nei meleti: rispetto al 5,7% di frutti danneggiati nel 2019, il numero è calato nel 2020 all'1,7%.
Da anni in prima linea per affrontare questa emergenza, grazie alla recente apertura normativa che consente l’uso dei parassitoidi, la FEM ha potuto quindi finalmente concretizzare il programma di lotta biologica, anche se per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno.
I lanci delle microvespe: calendario e mappe studiati nei minimi dettagli
La mappa dei rilasci è stata studiata attentamente dai ricercatori FEM che hanno previsto nelle aree selezionate tre rilasci, tra giugno e agosto. In ogni punto e per ogni rilascio sono stati liberate circa 100 femmine e 10 maschi.
Allevamenti intensi dalla primavera scorsa: 25 mila individui di cimice e 13 mila vespine
Le microvespe samurai allevate per i rilasci appartengono al ceppo fornito dal CREA e l’operazione è stata resa possibile grazie agli allevamenti durati mesi presso le strutture FEM di 25.000 individui adulti di cimice, di cui oltre 18.000 consegnati da cittadini volontari, ciò ha permesso di produrre circa 4.700 ovature che sono servite per moltiplicare la vespina. Le vespine allevate sono 13 mila. Ogni femmina di T. japonicus è in grado di produrre circa 80 uova. La vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi.
La pubblicazione “Lotta biologica alla cimice asiatica”
Fresca di stampa questa pubblicazione curata dal Centro Trasferimento Tecnologico prende spunto dall’esperienza fatta in questo primo anno di attività, e si prefigge di trasmettere ad operatori, tecnici e agricoltori alcuni concetti di base sui quali si fonda la lotta biologica. Vengono descritte le diverse modalità di intervento che rientrano nella generale definizione di lotta biologica, evidenziandone i pregi e i limiti, illustrando le caratteristiche ecologiche dei contesti in cui si deve operare per poter avere successo.
Per scaricare l’approfondimento monografico: www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria
Maggiori informazioni sul sito https://lottabiologica.fmach.it/