Secondo gli studenti universitari gli elementi inerenti l'economia circolare che entreranno in crisi nei prossimi anni (argomento della prima domanda) saranno:
- diminuirà la disponibilità delle risorse, così come quella di forza lavoro giovane, dovuta allo squilibrio demografico esistente
- la gestione dei rifiuti non, o, difficilmente riciclabili. Sarà necessario orientare il settore produttivo in modo da favorire l’uso di risorse riutilizzabili o rinnovabili
- le risorse esauribili che costano meno di quelle rinnovabili. Il sistema da questo punto di vista deve essere invertito
- il cambiamento climatico porterà alla crisi alcuni settori, in particolare l’agricoltura così importante per il territorio trentino (e non solo), deve anticipare i tempi e adattarsi ai cambiamenti in arrivo
- l’acqua sarà un problema per diversi settori
- il turismo così come è oggi dovrà orientarsi verso nuove proposte. L’attuale pressione turistica è spesso non compatibile con la sostenibilità ambientale e l’economia circolare
- la produzione, secondo sistemi sempre più tecnologici, potrebbe diventare insostenibile per le piccole aziende e artigiani
- aumentano sempre di più i rifiuti elettronici sia nel settore domestico che industriale. E spesso sono difficilmente riciclabili
- in ambito lavorativo potrebbero nascere criticità nel coniugare nuove e vecchie generazioni per indirizzare le attività su scelte più green.
- le Green labeling non saranno sufficiente come unica soluzione a uno stile di consumo che ha bisogno di essere meglio calibrato (green labelling "illude" il cambiamento necessario)
Alla seconda domanda 2040 e tutto funziona. Come appare il Trentino desiderabile e realistico? le studentesse e gli studenti universitari si sono espressi in modo netto:
- gli approvvigionamenti energetici sono tutti da fonti rinnovabili. Anche il settore zootecnico contribuisce molto alla produzione energetica
- gli spostamenti sono prevalentemente con mezzi pubblici e per spostamenti brevi si usano biciclette o altri mezzo ecologici
- non si producono quasi più rifiuti. Esiste una piattaforma tra aziende per agevolare lo scambio di materiale di scarto che può diventare materia prima per qualcun altro
- la produzione di bene e oggetti avviene con materiali riciclabili e a basso impatto ambientale
- l’agricoltura è diversificata; non esiste più la monocultura e ogni zona ha riscoperto varietà e specie perdute e caratteristiche del territorio. Prevale ovunque l’agricoltura biologica e vengono impiegate nuove tecnologie e materiali biocompatibili
- il consumatore privilegia i prodotti locali e a km 0. I supermercati trentini offrono solo prodotti con involucri a basso impatto ambientale e solo se necessari; i mercati rionali hanno orari compatibili per tutti i lavoratori e offrono grande varietà di prodotti. Nei menù dei ristoranti, accanto ad ogni piatto, viene indicata l’impronta ecologica (energie a materiale di scarto connesse alla preparazione di quel piatto)
- le città sono molto più green
- è caduto il concetto di proprietà. Le persone diventano users e non più consummers. Si favorisce il prestito dei beni
- anche nel settore edile i materiali utilizzati sono prevalentemente naturali e potenzialmente recuperabili
- si punta molto sull’istruzione. Scuole anche in ambienti boschivi per favorire la cultura ambientale
- il turismo è improntato sulla valorizzazione del paesaggio e delle attività praticabili senza spreco o forti impatti sull’ambiente.
- le pubbliche amministrazioni usano molti di più 'VIA', Valutazione d'Impatto Ambientale, come strumento di analisi degli impatti e strumenti compensativi delle opere/attività
Alla terza e ultima domanda Per raggiungere quei risultati al 2040, cosa dobbiamo smantellare, cosa mantenere, cosa innovare? Per arrivare a realizzare il modello descritto, gli studenti hanno evidenziato alcune azioni da mettere in atto:
- SMANTELLARE: la pratica della monocoltura (rende più difficile l'economia circolare) in ambito agricolo e favorire aumento di diversità di colture coerente con le caratteristiche del territorio, coinvolgendo direttamente gli agricoltori e le società agricole; certi aspetti burocratici (es. difficile produrre più prodotti nella stessa azienda) che limitano le piccole aziende; i rapporti con aziende turistiche che non portano beneficio all'ambiente
- MANTENERE: tavoli partecipativi per permettere il dialogo tra istituzioni / cittadini / aziende; i sistemi app che mettono in contatto esercizi commerciali (che hanno avanzi/prodotti in scadenza) con i consumatori interessati alla riduzione dello spreco (es. app TOO GOOD TO GO). Spingere verso lo zero spreco alimentare attraverso collaborazioni tra amministrazioni locali come comunità di valle e associazioni volontarie; mantenere invece la pratica di km0 e di utilizzo di prodotti locali. Le reti tra imprese, incentivando la collaborazione tra aziende che già si impegnano per un modello green; le attività che puntano sul turismo sostenibile, cercando di promuoverle e favorendo l’uso di prodotti locali e lo sviluppo di attività sul territorio compatibili con l’ambiente e a bassa produzione di rifiuti
- INNOVARE: maggior collaborazione fra i piani regolatori amministrativi e i parchi naturali. Coniugare le esigenze di una comunità e la presenza di aree protette naturali; ritorno ad usi civici e beni demaniali; promozioni da parte della Provincia di progetti pilota a cui le aziende possono candidarsi; ridurre lo spreco alimentare nel settore pubblico: implementazione di sistemi di prenotazione del pasto per mense aziendali, universitarie ecc. ; rendere visibile sul prodotto le conseguenze e i rifiuti causati dallo stesso, aumentando la responsabilità e consapevolezza del consumatore; innovare centri di ricerca e analisi dati (come FBK, APPA, UNITN) che illustrino e diano informazioni sui vantaggi del cambiamento verso un modello più sostenibile. Creazione di una piattaforma di scambio di materie prime, gestite anche da società esterne; creare alleanze tra comuni e agricoltori / attività artigianali della zona per favorire il commercio e la promozione dei propri prodotti
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