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Il Trentino, con i suoi 300 e più laghi alpini, è un laboratorio naturale per la ricerca ambientale. Nel lago di Tovel, da decenni studiato dalla FEM grazie alla lunga serie di studi limnologici e meteorologici, questa recente ricerca ha evidenziato come il ghiaccio si forma sempre più tardi a causa delle temperature più calde in autunno e questo ritardo comporta più ossigeno sui fondali del lago. L’ossigeno risulta fondamentale per la vita della sua fauna ittica, in particolare per i salmerini.
Il lago di Tovel e la ricerca decennale FEM
La prima stazione meteorologica nel lago di Tovel è stata installata nel 1973 dall’allora Stazione Sperimentale Agraria Forestale di San Michele e contemporaneamente avviate le prime indagini idrobiologiche, che sono diventate mensili nel 1995. Grazie a questa lunga storia di dati scientifici, il lago di Tovel è stato inserito come un sito di ricerca nella rete internazionale di Ricerche Ecologiche a Lungo Termine (LTER).
“I dati a lungo termine -spiegano i ricercatori Giovanna Flaim, Daniele Andreis e Ulrike Obertegger, che hanno condotto la ricerca insieme al ricercatore Sebastiano Piccolroaz - hanno un’importanza strategica per capire e gestire il nostro patrimonio ambientale, particolarmente adesso con i cambiamenti climatici in atto. Questi cambiamenti influenzano tutti gli ecosistemi ed anche il lago di Tovel ne risente”.
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https://eos.org/editor-highlights/climate-warming-improves-oxygen-mixing-in-a-high-altitude-lake