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L'obiettivo della visita è mettere a punto una progettualità comune in ambito agricolo per la rivitalizzazione del sistema agricolo ugandese, soprattutto per il settore frutticolo, al fine di passare da una economia di sussistenza ad una economia di mercato.
“La Fondazione mette a disposizione volentieri il suo patrimonio di conoscenze per collaborare in tutto il mondo sulla tematica della sostenibilità, declinata nei suoi tre vettori economico, ambientale e sociale – ha spiegato il presidente, Andrea Segrè-. Puntiamo ad una cooperazione dai risvolti concreti, incentrata sui bisogni dei nostri partner, proponendo quello che per noi è un modello vincente, ovvero il legame stretto con il territorio che ci ospita e la sinergia fra le nostre tre anime: la formazione, la consulenza e la ricerca. Un primo passo potrebbe essere l’organizzazione di summer school specificatamente pensate per le esigenze ugandesi, con uno scambio reciproco di know-how e buone pratiche”.