Nel corso dell'evento in programma sabato 5 maggio, si affronterà il progetto “Environment, Food & Health (EFH)” coordinato da FEM a livello euroregionale fra Trentino, Alto Adige e Tirolo per indagare la “versione alpina” della dieta mediterranea, progetto col quale si vuole dimostrare che si può vivere a lungo con minori spese sanitarie, adottando uno stile di vita - e quindi una dieta - sana, e contemporaneamente aumentare il reddito dei produttori del territorio, consumando locale e stagionale.
Michela Troggio parlerà di noce del Bleggio, con il progetto di San Michele che punta a valorizzare la coltura di questo prodotto, mediante la caratterizzazione delle varietà coltivate localmente, valutandone l’adattabilità alle condizioni climatiche locali, identificandone i tratti distintivi ed interessanti per il consumatore e descrivendo le qualità nutrizionali e salutistiche del frutto.
Silvia Schiavon affronterà il tema dei formaggi di malga che rappresentano un valore per il territorio trentino perché ricchi di storia, tradizione, cultura della montagna ma anche perché sono prodotti sani, a km zero e, grazie all’alimentazione ad erba delle vacche, ricchi di sostanze dalle importanti proprietà salutistiche come l’acido linoleico coniugato (CLA). Parlerà del progetto Fermalga con cui si è inteso valorizzare questi prodotti sia dal punto di vista qualitativo che commerciale e che ha portato ad importanti risultati sui formaggi prodotti sia dal punto di vista aromatico che delle caratteristiche collegate alla stagionabilità del prodotto, peculiarità riconosciute e premiate nei diversi concorsi per formaggi di malga che si svolgono annualmente in Trentino.
Altro prodotto sotto la lente sabato sarà il pane di cereali locali. Enzo Mescalchin spiegherà come la coltivazione dei cereali sta ritrovando oggi un suo “nuovo” piccolo spazio in Trentino, grazie al rinnovato interesse da parte di consumatori, panificatori e agricoltori, per questi ultimi come possibilità di recupero e valorizzazione di terreni marginali privi di irrigazione e per una diversificazione colturale, contribuendo così al miglioramento del paesaggio agrario con il contenimento della monocultura e la salvaguardi tradizioni e cultura locali.
Infine, il miele di montagna. Paolo Fontana spiegherà che il miele per fare bene oltre che per essere buono, deve provenire da un ambiente incontaminato. Ecco che i mieli di montagna oltre che essere connotati da caratteristiche sensoriali straordinarie, sono anche molto sicuri per i consumatori (sc)
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