Nel summit mondiale svoltosi nel 1992 a Rio de Janeiro, i leader mondiali concordarono una strategia globale di "sviluppo sostenibile" che include tra i suoi pilastri fondamentali la Convenzione sulla Diversità Biologica sottoscritta, ad oggi, da 193 Paesi e nota per aver portato alla definizione di biodiversità come la conosciamo oggi.
In questo quadro recentemente la Conferenza della Parti ha concordato e pubblicato una prima bozza sulla strategia post-2020 in cui, però, la diversità genetica sarebbe menzionata tangenzialmente e soprattutto sarebbe esclusivamente riferita alle specie domestiche e di interesse agricolo.
La questione ha indotto un gruppo di circa 20 ricercatori da tutto il mondo a intervenire attivamente scrivendo una lettera, pubblicata di recente, sulla rivista internazionale Science. Nel documento si afferma che la diversità genetica dovrebbe essere messa al centro per tutte le specie, siano esse selvatiche o no, in ogni programma di gestione e conservazione della biodiversità. Nuovi obiettivi saranno concordati alla Convenzione sulla diversità biologica di ottobre.
(sc)
Science
Post-2020 goals overlook genetic diversity, Vol. 367, Issue 6482, pp. 1083-1085 (letters)
Linda Laikre, Sean Hoban, Michael W. Bruford, Gernot Segelbacher, Fred W. Allendorf, Gonzalo Gajardo, Antonio González Rodríguez, Philip W. Hedrick, Myriam Heuertz, Paul A. Hohenlohe, Rodolfo Jaffé, Kerstin Johannesson, Libby Liggins, Anna J. MacDonald, Pablo OrozcoterWengel, Thorsten B. H. Reusch, Hernando Rodríguez-Correa, Isa-Rita M. Russo, Nils Ryman, Cristiano Vernesi
Articolo BBC