"J" (Bosnia Herzegovina/Italia, 2018, 44 minuti), è un mediometraggio girato a Sarajevo con la supervisione del cineasta ungherese Bela Tarr, che presenta la storia di J, un cartografo che conduce una vita solitaria. L'incontro con Emily trasfoma la sua percezione del mondo e la sua relazione con ciò che gli sta attorno. Con uno stile narrativo che fa uso di ellissi spazio-temporali e il rigore estetico della fotografia firmata dall’islandese Sigurður Möller Sívertsen, nell'opera prima di Liberti, come sottolinea il testo di presentazione del festival francese “il mondo intero trema quando due persone si avvicinano una all'altra. L'onda d'urto si espande, rivelando in maniera decisa anche le aree grigie e deludenti. Quando i valori si annullano a vicenda, e gli sguardi sono dimenticati, il film J segue un ritmo inconscio, completamente nuovo: sembra essere l'unico modo attraverso il quale sia possibile disegnare le nostre mappe interiori”.
Gaetano Liberti è un filmmaker trentino che vive e lavora a Rovereto. Con esperienze nell’ambito delle arti visive e performative, ha conseguito una laurea in Film Directing dalla Sarajevo Film Academy - Film.Factory sotto la supervisione di Béla Tarr. Dal 2005 lavora come performer in ambito teatrale per varie compagne come Teatro Valdoca, Motus e Opera. I suoi film e video installazioni sono state presentate a livello internazionale; ha lavorato come Direttore della Fotografia nel documentario “M-1” di Luciano Pérez Savoy, vincitore del premio come Miglior Documentario Internazionale al Torino Film Festival 2017.