Il percorso espositivo, curato da Alberto Cosner e Angelo Longo, propone una lettura del rapporto tra cibo e paesaggio attraverso la presentazione di alcune pratiche alimentari del Trentino, mettendo in evidenza le mediazioni e gli adattamenti tra attività antropiche e ambiente naturale alpino, fra elementi tradizionali e soluzioni innovative, tra il vissuto collettivo e le esperienze individuali.
La produzione di cibo è una delle principali attività umane di costruzione del paesaggio, inteso come patrimonio culturale e naturale, in grado di genere benessere e qualità di vita per la comunità e per l’individuo. In questo senso la mostra ha prevalentemente un fine didattico e incoraggia il visitatore ad andare “oltre al piatto”, per riflettere sul valore dei prodotti alimentari e sulla qualità degli spazi di vita. Il consumo di cibo e la trasformazione del paesaggio rappresentano, infatti, due tra le sfide più urgenti a livello locale e planetario, che riguardano la nostra capacità di connettere in modo responsabile e consapevole la memoria del passato, le scelte del presente e la progettazione del futuro.
Il percorso espositivo si compone di 6 sezioni che, con testi, immagini, disegni ed illustrazioni evocative, offrono approfondimenti sul territorio montano, come spazio organizzato per la produzione di cibo, sulle pratiche alimentari, come espressione di abilità e di saperi tramandati nel tempo, sugli abitanti della montagna, come protagonisti dei processi di costruzione del paesaggio. Non potevano mancare una sezione dedicata alle ricette della cucina alpina, una parte interattiva rivolta ai visitatori più giovani e una tavola imbandita con i prodotti alimentari da esperire con tutti i sensi.
Alla mostra sono collegati il video-documentario “Paesaggi del cibo” di Michele Trentini e Andrea Colbacchini, con immagini e voci di chi ha scelto di produrre cibo di qualità in modo sostenibile, e il volume “Cibo e paesaggio. Riflessioni su alcune pratiche alimentari del Trentino” a cura di Alberto Cosner e Angelo Longo (Edizioni ETS, Pisa, 2020).
Dai paesaggi alpini e dolomitici della Val Rendena e della Valle del Vanoi a quelli terrazzati dai tratti mediterranei dell'Alto Garda, il documentario mette in primo piano alcune pratiche agroalimentari strettamente legate alla cura del territorio e alla sua biodiversità.