L’assessore Giulia Zanotelli ha dato il benvenuto a chi inizia il percorso e si è complimentata con chi l’ha terminato, precisando che la formazione deve proseguire anche dopo il brevetto. “Sono felice di trovarmi in quest’aula assieme a questi ragazzi che sono il futuro dell’agricoltura. Quello che vi attende - ha detto rivolta ai corsisti - non è un compito semplice, visto che spetta a voi anche la salvaguardia dell’ambiente con l’aiuto della tecnologia.
Allo stesso modo, il direttore generale della Fondazione Mach Sergio Menapace ha definito gli agricoltori "custodi del territorio e del paesaggio" per il ruolo fondamentale che ricoprono in Trentino non solo dal punto di vista produttivo, ma anche per le esternalità positive correlate. In quest’ottica l’amministrazione provinciale pone particolare attenzione all'insediamento dei giovani in agricoltura, come ha spiegato il responsabile del Servizio agricoltura della PAT, Fabrizio Dagostin.
“Lavorare in questo settore è una sfida - ha confermato nel suo saluto il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì – con diversi problemi impellenti da affrontare: dalla difesa delle colture alla sicurezza, alla gestione imprenditoriale. Per questo la formazione è un caposaldo fondamentale, sul quale continuare a investire, nonché uno stimolo per l’aggiornamento continuo. Il brevetto, infatti, è pensato per essere il primo passo di una formazione permanente”.
I 62 partecipanti alla nuova edizione del Brevetto professionale per imprenditori agricoli sono in maggioranza uomini (la presenza femminile si è attestata su un costante 25%), per la metà già insediati in azienda; il 56% ha meno di 25 anni. Rispetto al passato, quando i frequentanti erano sprovvisti di formazione, oggi il 55% ha in tasca un diploma di scuola superiore e il 10% addirittura la laurea. Per quanto riguarda gli ambiti di attività, frutticoltura e viticoltura fanno la parte del leone con il 40% degli iscritti, seguiti da allevamento (34%), ortaggi (10%) e apicoltura (6%). I corsisti sono stati selezionati da un’apposita Commissione, anche in relazione alla richiesta di finanziamento provinciale per il primo insediamento in agricoltura.
Il corso si svolgerà da novembre a ottobre 2020, per 600 ore articolate su otto moduli incentrati, tra le altre cose, su tecniche id produzione, commercializzazione, contabilità agraria, sicurezza, informatica, politica agricola, disciplina fiscale e 100 ore di esperienza professionale. Sono inoltre previste visite guidate e viaggi di studio, oltre a una fase preliminare focalizzata sulle dinamiche di gruppo e la gestione delle risorse umane.
Al termine dell’incontro sono stati consegnati gli attestati ai 55 corsisti che hanno terminato la precedente edizione del corso ed hanno quindi ottenuto il brevetto BPIA.