A dare il via al dialogo con il team del MUSE il direttore Michele Lanzinger che ha approfondito il contributo dato dal museo alla città di Trento intesa come Smart City. In particolare, Lanzinger ha sottolineato come, in linea con il concetto di città intelligente, il MUSE abbia superato la tradizionale tipologia di museo dedicato alla ricerca, classificazione e conservazione per arricchirsi di una dimensione maggiormente incentrata alla valorizzazione del capitale umano e della partecipazione. Un’operazione che si inserisce a pieno nella visione a tutto tondo del MUSE, per il quale, infatti, la città intelligente è sia un sistema di strategie tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici – soprattutto grazie all'impiego diffuso delle nuove tecnologie dell'informazione, della mobilità , dell'ambiente e dell'efficienza energetica – che, e soprattutto, un lavorare per favorire "il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita” al fine di migliorarne la qualità della vita. In questo contesto, le prestazioni urbane dipendono sempre di più dalla disponibilità e qualità della comunicazione, della conoscenza e delle infrastrutture sociali, ossia in altri termini dal capitale intellettuale della sua comunità. Su queste direttrici il MUSE ha focalizzato il proprio contributo alla Trento Smart city, per una lettura di crescita e prosperità in una prospettiva di valori di sostenibilità dichiarati e perseguiti (nella linea segnata di recente dalle Nazioni Unite con i suoi Sustainable Development Goals). Il MUSE coopera quindi, con le sue proposte e le sue attività, allo sviluppo di una dimensione intelligente di economia, mobilità, ambiente, salute e di capitale umano, riconoscendo proprio nel contesto di partecipazione attiva e di inclusione voluto dagli organizzatori di questa Smart City Week, il carattere di Governance fondamentale perché ciò possa accadere.
L’incontro è poi sceso nel dettaglio, con la presentazione di alcune tra le proposte del museo in linea con l’idea di smart city. Nel campo tecnologico, tra gli esempi più interessanti all’interno del MUSE, troviamo lo spazio Maxi Ooh!, oggetto dell’intervento di Samuela Caliari. Maxi Ooh! è uno spazio esclusivo dedicato ai bambini da 0 a 5 anni e ai loro adulti accompagnatori, nel quale le interazioni sono pensate per stimolare l’interazione tra un bambino e un adulto che, insieme, esplorano le potenzialità sensoriali di tre differenti spazi, ognuno dedicato a un senso diverso. L’offerta di Maxi Ooh! si basa sull’integrazione di esperienze fisiche e multimediali – grazie all’utilizzo di tecnologia intuitiva – per stimolare la dimensione del fare e del manipolare del bambino. Caliari ha chiuso il suo intervento sottolineando la centralità del progetto MAXI Ooh! nell’esperienza dei cittadini e della comunità locale.
L’intervento di Davide Dalpiaz, mediatore culturale - area multimedia, si è concentrato su Explora MUSE– l’app per visitare il museo, uno spazio virtuale di conoscenza infinito, capace di infrangere le barriere fisiche delle sale espositive e mettere al centro dell'esperienza il visitatore e le sue domande. L’innovativa videoguida del MUSE associa la semplicità del dispositivo mobile con quella del bluetooh e una app rileva la presenza degli iBeacon in mostra e attiva i contenuti multimediali con approfondimenti relativi all’installazione.
Dalpiaz, si è inoltre soffermato su alcuni interessanti casi studio, ultimo fra questi Musem-Booth, progetto che nasce dall’idea di usare user-generated content per creare buzz (passaparola) attorno ad una mostra, farla conoscere e aumentarne l’afflusso di visitatori. Un totem interattivo applica in tempo reale al volto del visitatore una maschera che riproduce i contorni del viso di un Uomo di Neandertal. L’utente potrà poi condividere lo scatto o il breve video attraverso i canali social preferiti. Il totem di Museum – Booth è oggi collocato all’interno della mostra Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità, al MUSE fino al 26 giugno 2017. L’hashtag con cui condividere le immagini è #beneandertal.