Un’occasione per conoscere da vicino la biodiversità trentina presente nelle aree protette, le razze animali e specie vegetali custodite da allevatori e agricoltori, degustare i loro prodotti, apprendere le iniziative del mondo della ricerca e i nuovi strumenti analitici, tecnologici e gestionali per perseguire il comune obiettivo di tutela e valorizzazione della biodiversità per la salute dell’uomo e degli ecosistemi. La biodiversità fornisce, una serie di servizi essenziali per la vita sulla terra come la fornitura di cibo, acqua, fibre, legname, la regolazione dei processi biologici e del clima, la formazione e la difesa del suolo ed anche servizi culturali come quelli estetici, ricreativi e spirituali. La sua riduzione comporta un danno oltreché all’ambiente all’intera società, alla salute umana e all’economia. Oltre a ciò, la biodiversità fornisce anche al turismo numerosi elementi che possono rafforzare l’attrattività del territorio: il paesaggio, le tradizioni locali, i prodotti tipici, l’esistenza di fauna selvatica e di habitat adatti al il suo sviluppo, la presenza di aree protette.
In Italia, sono 161 le specie di Vertebrati e 194 le varietà vegetali a rischio di scomparsa: lo segnalano le “Liste Rosse” di Minambiente e Federparchi nell’ambito della Iucn. I valori universali della biodiversità, da quella naturale a quella agricola, sono stati al centro di “Il Trentino per la BIOdiversità” un ampio e articolato programma di iniziative che si è tenuto lo scorso week end, promosso dalla Provincia autonoma di Trento (tramite i Servizi Agricoltura, Sviluppo Sostenibile e Aree Protette e l’Agenzia per la protezione dell’ambiente) in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni.
L’oasi delle farfalle
Dal 21 maggio per tre settimane il MUSE ospita, libere nella Serra tropicale, svariate specie di farfalle tropicali, provenienti da Asia e America. L’esposizione è organizzata in collaborazione con il Parco Natura Viva e realizzata grazie alla consulenza dell’associazione Farfalle nella testa. Nella "nursery" della Serra tropicale si potranno osservare le crisalidi da cui schiuderanno fino a 1.300 farfalle, in circa tre settimane. Ogni giorno sarà possibile assistere alla schiusa delle farfalle, ai loro primi voli all’interno della serra e mentre sono posate in alimentazione presso i cosiddetti “bar delle farfalle”.
Tra le specie di farfalle presenti nella serra, alcune provengono dal Costa Rica, grazie al progetto di conservazione “El Bosque Nuevo”, nato nel 1995 e fondato sul mantenimento dell’attività economica locale legata all’allevamento di farfalle da esportare allo stato di crisalide verso le centinaia di case delle farfalle diffuse nel mondo.
I nuovi Orti del MUSE
Quest’anno, negli Orti del MUSE si potrà compiere un percorso dedicato all’agro-biodiversità che caratterizza tutto il territorio nazionale. Dieci aiuole esporranno le tipicità orticole coltivate nelle diverse regioni d’Italia: dal ‘Peperone quadrato d'Asti’ tipico del Piemonte alla ‘Zucca beretta piacentina’ dell’Emilia Romagna, dagli ‘Agretti’ tipici del Lazio allo ‘Zucchino Serpente di Sicilia’ dell’isola omonima. Lungo il percorso di visita, sarà possibile imbattersi in insoliti ortaggi, utilizzati nelle tradizioni culinarie che si tramandano di generazione in generazione in tutta la penisola. Tra questi, ad esempio la Ciuiga del Banale, la Ribollita toscana, Ciceri e tria salentino e la ‘Nduja di Spilinga calabrese.
Riprese a cura dell'Ufficio Stampa