Venerdì, 06 Marzo 2015 - 02:00 Comunicato 526

Presentati oggi gli eventi e i dati sull'occupazione femminile e inaugurata la Biblioteca Pari Opportunità
INSIEME PER L'8 MARZO: ECCO LE INIZIATIVE PREVISTE

È iniziata con l'inaugurazione della nuova sede della Biblioteca Pari Opportunità, in piazza Venezia 41 nell'edificio dell'ex Cassa Malati, la conferenza stampa di presentazione delle iniziative organizzate sul territorio provinciale per l'8 marzo. La Biblioteca raccoglie 3.000 volumi accessibili al prestito attraverso il Catalogo Bibliografico Trentino ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12.45. A fare gli onori di casa vi era l'assessora provinciale alle pari opportunità, Sara Ferrari, affiancata dai numerosi soggetti coinvolti: la consigliera di parità Eleonora Stenico, i dirigenti dell'Agenzia provinciale per la famiglia Luciano Malfer e del Dipartimento organizzazione personale e affari generale Luca Comper, la responsabile dell'Ufficio per le politiche di pari opportunità e conciliazione Lucia Trettel, nonché per l'Inps Cinzia Giannelli e per la Commissione provinciale pari opportunità Miriam Fiumefreddo. "Vi è una significativa differenza retributiva fra uomini e donne, anche in Trentino - ha chiarito l'assessora Ferrari -, se infatti gli uomini guadagnano 100, le donne nella stessa posizione lavorativa guadagnano 62, perché ancora oggi viene valutato il numero di ore lavorate, che per le donne è inferiore visto che a loro compete quasi totalmente il lavoro di cura della famiglia, e non gli obiettivi raggiunti. Il Fondo monetario internazionale ha calcolato quanto perde ogni Paese nel non valorizzare il contributo delle donne: l'Italia perde all'incirca il 15% della sua competitività e produttività". Nel corso della conferenza anche la presentazione di una sintesi della situazione della condizione femminile nel mercato del lavoro, a cura della dirigente dell'Agenzia del Lavoro, Antonella Chiusole, che ha portato il saluto del vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi. Gli eventi proposti per ricordare la Giornata internazionale della donna sono raccolti sul sito: www.pariopportunita.provincia.tn.it.-

Come illustrato dalla dirigente Chiusole, in Trentino la situazione dell'occupazione femminile, seppur migliore a quella del resto d'Italia, non è comunque incoraggiante. A fronte infatti di un tasso di occupazione maschile del 73,4%, quello femminile è del 58,4%, quando invece le migliori performance europee hanno raggiunto e superato il 70%. Va detto comunque che, nel resto d'Italia il tasso di occupazione femminile è di dieci punti percentuali più basso di quello trentino, ma comunque mancano all'appello 19.000 donne: le donne che lavorano in provincia di Trento sono 101.000 (il dato è del 2014), se il loro tasso fosse uguale a quello degli uomini vi sarebbero 120.000 donne occupate. Delle donne occupate il 38,5% sono a tempo parziale, ma questo part-time spesso non è voluto, almeno nel 40% dei casi, ci sono poi circa 300 donne ogni anno che lasciano il lavoro perché non riescono a conciliare la famiglia. Nel dettaglio dell'occupazione femminile, la donna lavora in maggioranza con la qualifica di impiegata (il 52,6% contro il 24,4% dei maschi), è inserita per lo più nel terziario (l'89,9% soprattutto nella pubblica amministrazione, nel commerci e nella ristorazione a fronte del 56,6% dei maschi) e si tratta soprattutto di lavoratrici dipendenti.
Le donne, oltre a una maggiore disoccupazione, rilevano anche una maggiore instabilità lavorativa, inoltre tra gli scoraggiati, ovvero fra le persone che non cercano più attivamente un lavoro ma se lo trovassero sarebbero contenti) la percentuale di donne è del 61%.
Il titolo di studio è come sempre uno strumento importante, anche se la crisi sta erodendo anche questo aspetto: le donne occupate con licenza elementare o media nel 2013 erano infatti il 35%, quelle con una laurea il 76%, un po' meno degli anni precedenti. Però le donne si orientano verso titoli di studio meno spendibili sul mercato del lavoro e soffrono ancora di un gap digitale rispetto ai colleghi uomini, senza contare che esiste ancora lo stereotipo per cui si ritiene che i lavori con competenze tecnico-scientifiche siano più adatti agli uomini. Anche per quanto riguarda le imprese in Trentino quelle femminili sono il 19,9% del totale, quando la media italiana è del 23,3%, ma questo dato è collegato in provincia a una maggiore qualità di queste imprese.
La Provincia autonoma di Trento, per colmare le differenze di genere nel lavoro, ha messo in campo numerosi strumenti che vanno dal recupero di professionalità deboli con progetti di orientamento e tirocinio, ai percorsi per aiutare il reingresso di madri disoccupate, da progetti di conciliazione al sostegno imprenditrici con il co-manager.
Sulla stessa linea i dati presentati da Cinzia Giannelli dell'Inps: "La presenza femminile attiva nel mondo del lavoro è ben lontana dagli obiettivi europei anche in Trentino, seppur migliore che nel resto d'Italia; inoltre spesso le donne hanno una presenza bassissima nelle carriere apicali, basti pensare che i dirigenti nel 2014 sono per il 91,42% uomini e per l'8,58% donne. La difficoltà della conciliazione fra mondo del lavoro e cura della famiglia, ancora a carico delle donne, ci è confermata dai dati che risultano dai congedi parentali: pur essendoci un leggero incremento degli uomini che ne fanno richiesta, l'87,4% delle domande provengono da donne e solo il 12,6% da uomini". Tutto questo si riflette negli aspetti previdenziali, ovvero nella pensione: "In Trentino complessivamente vi sono 132.000 pensioni erogate di cui 77.000 sono per le donne, l'importo medio mensile per le donne è di 612 euro, per gli uomini di 1.200 euro"; una cifra leggermente migliore se si analizza il reddito pensionistico medio, che può dipendere anche dalla somma di più pensioni: "In questo caso gli uomini percepiscono un reddito medio di 1700 euro, le donne di 1075 euro".
Infine, sotto il profilo occupazionale, il dirigente Luca Comper ha portato l'esempio della Provincia autonoma di Trento, dove sono impiegati circa 4.000 dipendenti, di cui la metà sono donne. Se si scompone il dato si apprende che la qualifica di direttore è suddivisa fra il 62% degli uomini e il 38% di donne. La Provincia sta però attuando una serie di politiche di conciliazione famiglia - lavoro che stanno dando buoni risultati, dai telecentri al telelavoro.
Quindi, prima della presentazione delle iniziative, Luciano Malfer ha spiegato che la prossima settimana l'Agenzia per la Famiglia presenterà il marchio Family Audit alle Nazioni Unite, a New York.
Fra le iniziative promosse dall'Assessorato alle Pari opportunità vi sono la la Fiera della Creatività, in collaborazione con il Comune di Trento, prevista per sabato 11 aprile in Piazza Duomo, uno stand dedicato alle pari opportunità in occasione del Festival del benessere, previsto per il 6, 7 e 8 marzo presso Trento Fiere, lo spettacolo teatrale dell'8 marzo "Nè serva nè padrona. Confessione-Buffa sulle Donne della Commedia dell'Arte" al Castello del Buonconsiglio" alle 18, nonché il Safe Internet Day Donne di oggi a Cles.
Fra le iniziative segnalate dalla consigliera di parità Eleonora Stenico vi è il seminario: "Bambini e bambine: educazione, prospettive, pari opportunità", in programma questo pomeriggio presso il Palazzo della Regione.
L'elenco completo delle iniziative è su: www.pariopportunita.provincia.tn.it
Si possono inserire direttamente informazioni sugli eventi in provincia, per ottenere istruzioni e credenziali di accesso scrivere a: pariopportunita@provincia.tn.it o telefonare all'Ufficio per le politiche di pari opportunità al numero 0461 493216.
In allegato i dati sull'occupazione femminile
Riprese, immagini e intervista all'assessora Ferrari a cura dell'Ufficio stampa -



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