Il consistente lavoro, iniziato nel 2006 è stato sviluppato in varie fasi, a partire dall’elaborazione della carta dei pedopaesaggi e sua fotointerpretazione, dai rilievi di campagna per l’assegnazione delle unità tipologiche di suolo fino alle analisi di laboratorio su suolo, foglie e frutti, recuperando anche una serie di analisi storiche fin dagli anni 80, alle analisi climatiche, agli studi sul bilancio idrico della coltura e ai rilievi biologici per la valutazione della fertilità del suolo.
La caratterizzazione territoriale dei suoli quindi, dal punto di vista pedologico e agronomico (chimico-fisico), tramite le complesse relazioni esistenti con le piante di melo in essi coltivati, soprattutto per gli aspetti legati alle dotazioni nutrizionali, idriche e biologiche, non solo contribuisce alla definizione delle tipicità esistenti, ma è strumento per fornire indicazioni tecnico-operative utili ad agricoltori e tecnici. Finalizzare al meglio le produzioni, anche in funzione di cultivar diverse, in condizioni pedoclimatiche simili è la base per una maggiore sostenibilità della coltura.
Il volume, costituito da 325 pagine, conta la collaborazione di 13 autori. Dotato di un consistente apparato iconografico, con mappe e immagini a corredo, include un corposo allegato con la descrizione sintetica delle Unità tipologiche di suolo rilevate nello studio attraverso le principali caratteristiche pedologiche ed agronomiche in termini idrologici e nutrizionali. sc
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