Attraverso la musiche che rimandano alla tragedia dei campi di concentramento, da quelle di Guccini ("Auschwitz") e di Piovani ("La vita è bella") alle pagine scritte proprio da compositori internati, come Viktor Ullmann, Ilse Weber e Olivier Messiaen, è stato narrato lo scorrere del tempo nel rapporto tra Dio e l'uomo. Abbiamo affrontato l'infinita tristezza nel canto del violoncello di Messiaen, dove i corpi di un'umanità offesa (le otto ballerine del Liceo coreutico sulle coreografie di Lara Guidetti) hanno dato vita alle lacrime della musica; abbiamo riso alle battute della tipica ironia yiddish sopra i ritmi gioiosi dei clarinetti klezmer; ci siamo commossi nel canto di "Wiegala", la ninna nanna che cullava i bambini nel lager di Terezìn, e ci siamo sentiti collettivamente colpevoli nelle parola di denuncia del cantautore Guccini.
Alla fine abbiamo espiato, siamo passati oltre per ricordare, nella speranza delle voci ieratiche del Magnificat di Arvo Pärt dove le danzatrici inscenavano una simbolica processione funebre. "Il livello dell'interpretazione degli allievi del conservatorio ha dato la misura del successo formativo" ha dichiarato a conclusione della serata il presidente, Danilo Curti. La regia di Carmen Giordano con gli interventi degli attori Maura Pettorruso e Stefano Detassis ha costruito un filo rosso che attraversava l'intera serata dando organicità al tutto.
Immagini e video a cura dell'Ufficio stampa Provincia autonoma di Trento
All.: audiointerviste a Simonetta Bungaro, direttore Conservatorio Bomporti, Carmen Giordano, regista dello spettacolo, e i musicisti Carlo Fierens e Andrea Lo Russo -