Il report riguardante la partecipazione degli studenti delle scuole secondarie di II°, quelle degli studenti universitari, dei cittadini e di tutti le altre componenti della società civile andranno a confluire in un documento unico che verso la fine dell'estate/inizio autunno sarà presentato alla giunta provinciale per accogliere proposte, idee, riflessioni sul Trentino Sostenibile del 2040.
L'intervento iniziale di Rocco Scolozzi del Dipartimento Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento è servito ai ragazzi a contestualizzare gli obiettivi della Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile in relazione all'Agenda 2030 e a comprendere che quello che si apprestavano a fare era un esercizio di futuro. Non a caso Roberto Scolozzi fa parte del Dipartimento universitario in cui è incardinata la Cattedra UNESCO dei Sistemi Anticipanti del professor Roberto Poli a cui la Provincia autonoma ha affidato tutta la gestione del percorso partecipativo. Prima dell'assessore provinciale all'ambiente, ha preso la parola Romina Menapace, coordinatrice dell'articolazione Produzione e Trasformazione dell'Istituto Agrario. Presenti anche l'insegnate di Economia e Estimo Serena Bettini e la Bibliotecaria Alessandra Lucianer.
Dopo Scolozzi ha preso la parola Carlo Detassis del servizio agricoltura che è entrato nel merito dell'obiettivo, agricoltura, prioritario del Trentino. Infine Elena Guella del servizio sviluppo sostenibile e aree protette ha esortato i ragazzi ad entrare più nello specifico in merito all'importanza della biodiversità.
Le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato all'esercizio di futuro hanno posto l'attenzione specie su: avanzamento tecnologico, per esempio l'uso diffuso di droni per monitoraggi e trattamenti per incentivare colture più resistenti senza la necessità di fitofarmaci, un'agricoltura di precisione con meno sprechi; più accessibilità al lavoro senza disparità di genere e delle classi sociali; nuovi sistemi urbanistici con più aree verdi e trasporto merci su rotaia (usare, per esempio, la Trento Malé di notte per il trasporto di merci; buone pratiche territoriali per la lotta al cambiamento (es. sistemi di prevenzione delle crisi idriche); più utilizzo delle energie rinnovabili (per es. smantellamento dei trattori a gasolio); aziende multifunzionali più resilienti; più aiuti pubblici e fondi alla ricerca; supporto politico a partiti ambientalisti; favorire il mantenimento di aree rurali e mantenere pratiche culturali e tradizionali di coltivazione; più informazione ai consumatori e più consapevolezza per sostenere la produzione locale; più rete tra produttori locali e comunicazione tra produttori e consumatori.
La collaborazione fra dipertimenti, servizi e strutture esterne alla Provincia autonoma è un modus operandi che, nell'ambito della definizione della Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile, è stato fortemente voluto e cercato dall'assessore all'ambiente e dalla giunta provinciale. Infatti oltre ai servizi già citati, collaborano al progetto che proietta il Trentino nel 2040, l'unità di missione semplice strategia sviluppo sostenibile 2030 - oggi era presente il dirigente Claudio Ferrari -, l'unità di missione strategica coordinamento enti locali, politiche del territorio e montagna (presenti Giovanna Siviero e Massimo Pasqualini), il MuSe (presente Lucilla Galatà e Valentina Polo), il Sistema bibliotecario trentino (oggi, oltre alla Bibliotecaria Lucianer, Grazia Barberi) e, di volta in volta, altre strutture provinciali.
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa