
Ogni vendemmia, come si sa, è caratterizzata da un andamento climatico specifico e tuttavia molto variabile nel corso delle diverse annate. Poiché per l’accrescimento e la produzione dei frutti la vite assorbe, oltre ai microelementi, soprattutto acqua e anidride carbonica, è possibile osservare una variazione naturale dell’abbondanza isotopica degli elementi C, H e O in specifici componenti delle uve.
In particolare, i rapporti isotopici dell’ossigeno variano naturalmente in base all’altitudine, alla latitudine, alle cultivar e alle condizioni climatiche nell’area di provenienza. Questo rende quindi possibile l’utilizzo di questo parametro come tracciante dell’origine delle uve e dei prodotti della trasformazione.
Quindi, per interpretare adeguatamente il dato analitico isotopico è necessario riferirsi direttamente banche dati, aggiornate annualmente, che descrivano in maniera rappresentativa, l’areale geografico d’interesse, in questo caso nazionale.
La collaborazione tra Unione Italiana Vini e Fondazione E. Mach ha permesso di offrire la necessaria professionalità ed esperienza nella costituzione del database sia dal punto di vista della raccolta che dell’analisi dei campioni con metodologie accreditate.
L’accesso alla nuova banca dati è già disponibile per gli addetti e rappresenta uno strumento prezioso a disposizione del settore al fine di contenere i rischi da incauto acquisto nel caso di contraffazione dei prodotti.
Per maggiori informazioni:
Unione Italiana Vini: lab.verona@uiv.it - 045 8200901 int. 400
Fondazione Edmund Mach: silvia.ceschini@fmach.it – 0461/615126