Per festeggiare l'ammodernamento dell'impianto irriguo, il Consorzio di Miglioramento Fondiario di Campodenno ha deciso di ristampare il libro "Fame d'acqua", scritto nel 1993 dal giornalista Marco Zeni. Nella nuova edizione, oltre alle note dell'autore e a un rinnovato corredo fotografico, è stato inserito un capitolo sulla gestione sostenibile dell'irrigazione curato dagli esperti della Fondazione Mach e da specialisti in pedologia.
Il libro, nelle sue 208 pagine, ripercorre il cammino della comunità di Campodenno nella ricerca delle vitali risorse idriche, seguendo ogni passaggio attraverso decine di documenti storici e fornendo nuovi spunti di riflessione sul tema quanto mai attuale dell'acqua.
Il punto di partenza è l'accordo sottoscritto nel 1853 tra Campodenno e Denno per la realizzazione del primo acquedotto della Bassa Val di Non. "In tutti i documenti analizzati emerge la scrupolosa attenzione per l'acqua, considerata un bene collettivo che le comunità, anche minori, salvaguardavano con gli strumenti dell'autonomia e con l'adozione di codici di vita interna che miravano a preservare l'organizzazione locale da qualsiasi forma di corruzione e ricatti", scrive l'autore, il giornalista Marco Zeni, nella sua introduzione.
Il sedicesimo capitolo, scritto ex novo per la riedizione, è curato dagli esperti della Fondazione Mach. Vent'anni dopo la prima pubblicazione, emergono nuovi spunti sulle tecniche di irrigazione (ali gocciolanti e idrovalvole), sull'automazione, ma soprattutto nuovi studi sui suoli legati ai sistemi informativi geografici e all'attualissima "Internet delle cose".
Questo pomeriggio il libro è stato presentato dall'autore Marco Zeni nell'aula magna della Fondazione Mach. Il direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, ha fatto gli onori di casa. "Il nostro contributo a questo volume è la dimostrazione di un percorso fatto assieme al Consorzio che non si esaurisce qui, perché l'agricoltura è chiamata sempre più a misurarsi sul tema della sostenibilità". Il direttore del dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento, Geremia Gios, è intervenuto sottolineando l'importanza del tema "acqua". "Finora sulle Alpi la disponibilità idrica era due o tre volte superiore al fabbisogno; con l'aumento dell'utilizzo e i cambiamenti climatici, anche da noi oggi questa disponibilità è a rischio. Ecco perché è importante gestire questa risorsa seguendo la logica del bene collettivo".
Il presidente del Consorzio di miglioramento fondiario, Ottorino Angeli, promotore delle due iniziative a distanza di vent'anni, si è detto orgoglioso del bell'esempio offerto da una comunità piccola come quella di Campodenno, mentre all'esperto FEM Giambattista Toller è stato affidato un intervento tecnico sui nuovi sistemi irrigui. -
Fonte: FEM