“Alcuni anni fa ho trovato nel baule di legno in una soffitta del paese dei semi di lino – inizia così Marina Fontana a raccontare questa storia - Non posso dire da quanto tempo fossero lì però proprio in quel periodo stavo intervistando alcune anziane della zona in merito alla coltivazione del lino, alla sua lavorazione e alla pratica del bucato con la cenere, la lisciva. Così, affascinata da tutti i loro racconti, ho deciso di seminare quel pugnetto di semi. È stata la mia prima e piccola coltivazione di lino. L’anno seguente ho conosciuto alcune signore che nella Val di Pejo avevano recuperato la filiera della lavorazione del lino e mi hanno trasmesso alcuni suggerimenti e donato altri semi. Così è iniziata questa avventura: la ripresa della coltivazione del lino, il recupero delle storie del passato, il recupero di alcuni vecchi strumenti per poterlo lavorare, la soddisfazione dei risultati e la nascita di nuove idee per rivalutare questa preziosa pianta”.
Dalla scoperta dei semi di lino nel baule sono passati un po’ di anni. Oggi Marina ha un’azienda agricola “L’orto pendolo” e dal lino, in particolare dai semi, è riuscita a creare qualcosa di nuovo. “I semi sono molto preziosi. Una parte si conservano per la semina dell’anno successivo – racconta Marina - una parte si tengono in dispensa per preparare il pane e il resto viene conferito ad una cooperativa agricola con apposite autorizzazioni sanitarie che trasforma i semi con le piante officinali che coltiviamo per realizzare la famosa linea cosmetica de L’Orto Pendolo a base di lino interamente prodotta con sostanze di origine naturale”. I semi di lino sono ricchi di olio, di Omega 3, sali minerali e proteine con proprietà emollienti, per questo vengono impiegati per la cura della pelle alla quale donano una morbidezza particolare. Marina produce l’unguento lino e calendula, la crema nutriente lino e calendula, il balsamo labbra lino e calendula, la crema mani lino e calendula e la crema corpo lino e luppolo.
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