Obiettivo 2020 zero consumo di suolo
Il tema della riduzione del consumo del territorio, quale benecomune e risorsa non rinnovabile, è il centro della riforma. È una scelta di responsabilità, chiara e decisa, che punta a tutelare il futuro delle nuove generazioni.
Il nuovo impianto normativo valorizza, dunque, il risparmio di consumo del suolo, ponendosi in continuità con i principi del PUP, che ha individuato le invarianti e le aree agricole di pregio, quali elementi permanenti e imprescindibili per l’assetto del territorio. Questo tema ha trovato ulteriore rafforzamento dal contributo emerso nella discussione in Consiglio provinciale.
Quindi cosa succede? La nuova impostazione declina ulteriormente i principi del PUP. A livello urbanistico, attraverso gli strumenti di pianifiazione, chiamati all’analisi prioritaria della disponibilità di utilizzo del patrimonio edilizio esistente. A livello edilizio, mediante la nuova defiizione di ristrutturazione edilizia, che amplia le possibilità d’intervento sul patrimonio esistente. Nella legge sono incentivati gli interventi di riqualificazione, anche energetica, del patrimonio esistente, attraverso demolizioni e ricostruzioni, per arrivare, nel 2020, all’obiettivo del consumo zero di territorio.
Stop a nuove aree di insediamento
Gli obiettivi di risparmio di consumo del suolo sono perseguiti dal disegno di legge attraverso limiti forti alla previsione di nuove aree di insediamento e produttive nei piani regolatori comunali (PRG),
da limitare ai soli casi di mancanza di alternative alla riqualificazione e comunque, per quanto riguarda il residenziale, alla necessità di soddisfare motivate esigenze abitative primarie.
Per le opere pubbliche va verificato prioritariamente il patrimonio edilizio esistente. In area agricola, alla realizzazione di nuovi manufatti accessori viene posto il vincolo di funzionalità all’esercizio dell’attività agricola, con la conseguenza che gli edifici che non soddisfano più il vincolo di destinazione devono essere rimossi.
Le seconde case
È confermata la disciplina in materia di residenza ordinaria e per tempo libero e vacanze, riducendo
della metà il contingente per alloggi tempo libero e vacanze, le cosiddette seconde case, già contenuto nei PRG vigenti e non assegnato a specifiche previsioni, prevedendo che possa essere utilizzato anche per il cambio d’uso degli edifici esistenti.
Strumenti di pianificazione territoriale
Gli strumenti di pianificazione territoriale sono stati rivisti nei contenuti e nelle procedure al fine di
un’ulteriore semplificazione. In particolare è prevista l’efficia diretta delle previsioni del PTC (piano territoriale di comunità) che non richiederanno quindi ulteriori procedure di conseguente adeguamento dei piani regolatori generali. È stata semplificata la procedura di approvazione del PTC, in modo da assicurare la certezza dei tempi della programmazione territoriale.
Infine è stata rivista l’articolazione dei piani attuativi, prevedendo in particolare i piani di riqualificazione urbana, proprio nell’ottica di assicurare uno strumento coerente per l’approfondimento della pianificazione urbanistica relativa al patrimonio edilizio esistente.
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