La Trentino Film Commission ha rappresentato un’occasione professionale interessante anche per i professionisti locali, che hanno potuto mettere le loro competenze a disposizione delle produzioni nazionali e internazionali realizzate in Trentino. Vediamone alcuni.
Federico Verdinelli
location manager
Individuare le location più adatte ai film, ma anche risolvere tutta una serie di problematiche connesse all’arrivo di una produzione sul territorio: Federico Verdinelli ha collaborato in pochi anni con una ventina di produzioni e hainiziato la sua attività di location manager contestualmente alla nascita della Trentino Film Commission. “Per la verità ero già nel settore, ma poi, con l’arrivo della Film Commission, ho frequentato un corso e ho iniziato in modo professionale questa attività.
La Trentino Film Commission ha rappresentato un’occasione professionale interessante anche per i professionisti locali, che hanno potuto mettere le loro competenze a disposizione delle produzioni nazionali e internazionali realizzate in Trentino. Vediamone alcuni. Oggi faccio scouting, propongo location, curo i permessi e la logistica”: Un impegno non sempre facile ma gratificante: “Fra i luoghi più belli che ho proposto alle produzioni vi sono i castelli del Trentino, dove è stato ambientato ‘Romeo e Giulietta’, e poi sicuramente la Val Daone, dove è stato girato ‘La foresta di ghiaccio’, con lo sfondo dell’imponente diga di Bissina”.
Alberto Battocchi
assistente alla regia
Ricercatore all’Università di Trento, dove lavorava sull’interazione fra uomo e computer, Alberto Battocchi sognava di fare cinema: “Sentivo che volevo cambiare strada, soprattutto dopo aver frequentato un corso introduttivo alla cinematografi presso Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento. L’apertura di Trentino Film Commission ha rappresentato per me l’occasione giusta e dopo un primo tirocinio gratuito ho iniziato a lavorare come assistente alla regia”. Una decina, in totale, le produzioni alle quali Alberto ha dato il proprio apporto. Fra le esperienze più gratifianti quella sul set de ‘La Montagna Silenziosa’: “Si è trattato di uno dei primi fim ai quali ho lavorato, occupandomi di comparse in un ambiente di lavoro internazionale”. Accanto al ruolo di assistente alla regia, Alberto ha trovato il modo di coniugare la sua passione per il cinema con la sua formazione: “Assieme ad un altro professionista realizzo video per il mondo della ricerca, della scienza e dell’innovazione: collaboriamo con l’Università, con Fbk, con il Muse e con Industrio, l’acceleratore di imprese dentro il polo Meccatronica di Rovereto”.
Carlo Missidenti
fonico
Professionista già affermato, premiato nel 2010 con un David di Donatello per ‘L’uomo che verrà’ di Giorgio Diritti, è rientrato in Trentino contestualmente alla nascita della Film Commission. “Grazie alla Film Commission ho potuto ampliare il giro di lavoro, specializzarlo e rendere questa mia professione più stabile”. Carlo ha seguito una decina di produzioni, fra quelle che ricorda con più affetto vi è il corto ‘L’avamposto’ diretto
da Leonardo Di Costanzo ed inserito nel film collettivo ‘I ponti di Sarajevo’. “Pur essendo un corto si è trattato di un lavoro impegnativo, con un dispiego tecnico importante. Al centro delle riprese vi era un lungo piano sequenza, abbiamo dovuto fare numerose prove prima di effettuare le riprese senza sosta, affinché il tutto risultasse agile da girare, è stato
difficile ma appagante”.
Chiara Coller
casting
Nasce quasi per scherzo l’impegno di Chiara Coller nella ricerca dei volti adatti per le produzioni: “Quando è nata Trentino Film Commission io e Katia Bernardi, che aveva già esperienza in questo campo, abbiamo deciso quasi per gioco, di provare a proporre i casting di attori e comparse. Dopo un anno ho proseguito da sola e oggi è diventato il mio lavoro a tempo pieno, non stacco mai, ho ormai un database enorme e ho collaborato a quasi tutte le produzioni che sono arrivate in Trentino”. 24 in totale fra film, fiction, corti, film per la televisione: “Per ogni produzione faccio nuovi casting perché vi sono richieste
specifiche, diverse per ogni film”. Fra i progetti più impegnativi vi sono i film in costume, ‘Romeo e Giulietta’ in testa: “Le opere storiche sono quelle più difficili, servono visi con caratteristiche che nell’età contemporanea non si trovano più, sono banditi tatuaggi, piercing e tutte quelle peculiarità che ti fanno subito capire di non essere nell’epoca giusta; ad esempio per gli uomini servono barba e baffi per le donne i capelli lunghi senza meches”. La ricerca delle comparse giuste non è un lavoro semplice: “Le comparse sbagliate si notano subito, è necessario invece che siano integrate e armonizzate, in sostanza non devono emergere”.
Stefania Bona
operatrice di macchina
Ad avvicinare Stefania Bona alla Trentino Film Commission è stato il film di Alessandro Rossetto, “Piccola Patria”: “Si è trattato del mio primo set di finzione, dopo diverse esperienze nei documentari, e anche se la troupe non era numerosa è stata una bella esperienza sia per la tipologia sperimentale, ibrida fra documentario e finzione, sia per la presenza di attori non tutti professionisti, dove il lavoro era a volte basato sull’improvvisazione della recitazione”.
Stefania ha poi collaborato al documentario “Alberi che camminano” di Mattia Colombo, basato su un racconto di Erri de Luca: “Ho scoperto dei luoghi bellissimi, che da trentina non avevo mai visto, lavorare in montagna, anche se faticoso e complicato, è stato appagante”. Infie l’importante progetto di “Gente dei bagni”, di cui Stefania Bona è coautrice e direttrice della fotografi, sostenuto da Trentino Film Commission: “Questo documentario parla di una tematica che da tempo volevo trattare, la nuova povertà ai tempi della crisi economica: ambientato negli ultimi bagni municipali di Torino, restituisce il ritratto di una nascosta quanto cocente attualità, quella degli indigenti, vecchi e nuovi, che ancora oggi un bagno non ce l’hanno. Una realtà amplificata anche dalla recente recessione, che porta a mischiare tra loro i destini di italiani e stranieri, di vecchi e giovani, avventori e custodi”.
Angelo Nuzzi
macchinista
Due i punti fermi di Angelo Nuzzi: il direttore della fotografi Nicola Cattani con cui ha instaurato una proficua collaborazione, e Trentino Film Commission, grazie alla quale ha potuto lavorare per oltre una decina delle produzioni arrivate in provincia. La passione di Angelo per il mondo del cinema inizia da lontano, anche se la prima esperienza arriva nel 2006 per “Quantum of solace”, lo 007 che vede le sue scene iniziali ambientate proprio
sulle rive del lago di Garda. Poi, dopo una pausa, con l’apertura della Film Commission, arrivano i lavori seri: “Ricordo in particolare le fition, ‘La dama velata’, ‘Maldamore’ e ‘Romeo e Giulietta’ per le quali ho realizzato dei carrelli interessanti, con movimenti importanti”. Film, fiction, documentari, ma anche video clip “una ventina quelli dove ho
lavorato, quasi tutti come capo macchinista”; fra le collaborazioni di rilievo quella con Daniele Ciprì, che in Trentino è stato direttore della fotografi del film di Massimo Natale “Il traduttore”, “sono stato il suo capo macchinista, è stata un’esperienza istruttiva, ho imparato davvero molto dal punto di vista della fotografi”. E per il futuro vi sono già alcuni progetti in corso, fra cui un video clip con Biagio Antonacci e un fim d’autore di Federico Olivetti.
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