di Cinzia Boniatti
Con la nomina del professor Marco Durante, l’1 Aprile 2015, l’Istituto trentino per la fisica fondamentale e le sue applicazioni (TIFPA), che ha sede a Povo presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, ha avviato una nuova fase densa di obiettivi.
Il TIFPA si propone infatti come un centro di eccellenza a livello europeo per il trasferimento della ricerca di base verso le applicazioni, un vero polo di aggregazione della ricerca più avanzata in grado di far collaborare l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler (FBK) ed il centro di protonterapia della Agenzia Provinciale Servizi Sanitari (APSS). Lo scopo è creare sinergie fra i partner e di chiudere il cerchio che dalla ricerca di base porta all’applicazione industriale.
Un esempio concreto di questa filiera virtuosa sono i rivelatori di radiazione da utilizzare per il controllo del fascio di protoni utilizzato per distruggere i tumori. Per avere alta precisione nel colpire il tumore risparmiando il tessuto sano adiacente, i medici chiedono rivelatori che consentano di visualizzare il fascio con precisione di un millimetro. L’Università ed INFN sviluppano progetti e prototipi per sensori innovativi, che vengono realizzati da FBK. Alla fine, il prodotto viene utilizzato presso il centro APSS stesso. TIFPA riesce quindi a completare il ciclo di ricerca e sviluppo: dall’analisi del bisogno, alla progettazione, alla realizzazione fino all’utilizzo. Le infrastrutture di TIFPA servono infatti a molteplici attività entro lo stesso centro: la protonterapia consente ricerca in biologia molecolare, ma anche in fisica spaziale e microelettronica; FBK produce rivelatori per i satelliti, per la fisica delle particelle e per la fisica medica; i fisici teorici forniscono lo schema interpretativo per gli esperimenti sulle onde gravitazionali, antimateria ecc. Grazie all’esperienza del Prof. Marco Durante, già direttore del centro Helmholtz GSI a Darmstadt, in Germania, TIFPA si impegna a valorizzare le molte eccellenze già presenti nell’area trentina. I filoni principali, ma non esclusivi, sono la fisica dello spazio, la fisica medica e lo sviluppo di sensori e rivelatori innovativi. La sezione INFN, insieme al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, è infatti attiva in molti esperimenti di fisica delle particelle (ATLAS, il rivelatore che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs), fisica spaziale (gli esperimenti AMS2, LISA, e VIRGO), fisica nucleare (con la produzione di un fascio di antimateria), fisica teorica (molto attivi nello studio dell’interazione gravitazionale, fisica adronica, nucleare e biofisica) e fisica applicata (sviluppo di innovativi rivelatori di radiazione). FBK, a Povo, con il suo centro Materiali e Microsistemi (CMM), produce alcuni dei rivelatori di ATLAS e AMS2. Altro fiore all’occhiello è il centro di fisica teorica ECT* a Villa Tambosi. APSS offre l’avanzatissimo centro di protonterapia, dove oltre al trattamento dei pazienti oncologici è attiva una sala completamente dedicata alla ricerca, a disposizione dei fisici INFN per la calibrazione dei rivelatori e lo studio delle schermature nello spazio e dei biologi del CIBIO per studi preclinici di radiobiologia.
Per raggiungere questi preziosi obiettivi TIFPA ha bisogno di giovani talenti per sviluppare nuovi progetti, ma anche del supporto del territorio, che diventa beneficiario principale di questa iniziativa perché mette Trento in prima linea nel panorama della ricerca Europea.
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