Lavoro, occupazione e sicurezza

Editoriale
2015: più competenti e più competitivi

Sono tre gli episodi che hanno caratterizzato questa parte finale del 2014, le cui conseguenze ci accompagneranno per tutto il prossimo 2015 (e negli anni a venire). Tre atti, tre “soglie” che renderanno la nostra Autonomia più matura e pronta ad entrare nella sua terza fase, che aumenteranno le competenze dei cittadini e in particolar modo quelle dei giovani, che favoriranno un Trentino più competitivo e pronto ad accogliere le sfide che ci attendono nel dopo-crisi. Questi tre temi sono anche quelli che aprono questo numero de “il Trentino”.

Un Patto per l’Autonomia

L’accordo raggiunto con il governo, il cosiddetto Patto di garanzia con cui vengono rivisti i rapporti finanziari con lo Stato, firmato lo scorso ottobre, è un passaggio importante non solo perché fissa con precisione l’entità del nostro contributo per il risanamento della finanza pubblica ponendoci al di fuori da ogni manovra futura e da nuove richieste dello Stato, non solo perché riduce di molto il sacrificio che le Province autonome di Trento e Bolzano sono chiamate a sostenere a partire dal 2018. Il Patto firmato col governo Renzi è importante perché rafforza la nostra Autonomia introducendo nuove possibilità per un utilizzo più flessibile delle risorse, allentando e in prospettiva eliminando il patto di stabilità che tanto preoccupa la pubblica amministrazione e le imprese sul territorio. I due piatti della bilancia del “dare” e dell’”avere”, insomma, alla fine pareggiano i nostri rapporti col governo centrale, che ha riconosciuto le fondamenta della nostra Autonomia e convenuto sul principio che la buona amministrazione e le capacità di autogoverno vanno premiate. Ciò costituisce per tutti i Trentini un elemento di soddisfazione e di orgoglio, ma anche un impegno in più, una responsabilità rafforzata, un onere ulteriore che ci vien chiesto. Se sapremo essere coesi, convintamente pronti ognuno a fare la propria parte indipendentemente dalle idee che ciascuno nutre e coltiva, sarà una partita che riusciremo a vincere.

Una finanziaria per crescere

Mai come quest’anno la legge finanziaria, il tradizionale provvedimento legislativo che regolerà il nostro “viaggio” durante tutto il prossimo 2015, assume i connotati di una dichiarazione di intenti che va al di là della mera distribuzione e impiego delle risorse finanziarie prodotte dalla nostra comunità. Ciò avvenendo senza che da Roma ci venga riservato un solo euro, ma impegnando tutti noi, appunto, a contribuire allo sviluppo economico e sociale dell’intero Paese. La finanziaria del 2015, che al momento di andare in stampa con questo numero della nostra rivista è al vaglio del Consiglio provinciale, io la considero una dichiarazione “etica” e programmatica di quel che sarà, nel prossimo futuro, la nostra Autonomia 3.0. L’impegno per l’intera comunità è quello di liberare le energie in tutti i settori produttivi che contribuiscono a creare l’immagine di un Trentino efficiente e che punta alla qualità, capace di attrarre mercati e investimenti. Il tutto convergerà in un piano integrato che prevede tra l’altro minor pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese accanto ad investimenti strategici che avviino un nuovo ciclo virtuoso di reciproco sostegno pubblico-privato; una coesione sociale che sia elemento di civiltà ma anche volano di sviluppo; una cura nella difesa e nella valorizzazione del nostro ambiente e della nostra cultura, che sono i valori aggiunti della terra in cui viviamo; una riduzione dei costi della pubblica amministrazione e un ulteriore snellimento burocratico… Saremo selettivi nelle scelte, perché solo in questo modo potremo dare risposte concrete e soprattutto stabili a problemi come il lavoro, i giovani, la qualità dei servizi che ancora oggi ci vedono ai primi posti nelle classifiche del welfare.

Giovani più competenti e competitivi

Parlare dei giovani e parlare ai giovani è ormai diventata una consuetudine quotidiana e, come ogni consuetudine, corre il rischio di farci scivolare bella banalità e nel retorico. Meglio quindi “fare”, costruire, realizzare qualcosa. È quel che ci siamo posti come obiettivo quando abbiamo fatto approvando in Giunta il Piano “Trentino Trilingue”, con il quale forniremo ai nostri ragazzi le chiavi per il loro futuro. Vogliamo che i giovani trentini siano preparati, competenti e competitivi, e quindi consapevoli delle loro radici e allo stesso tempo cittadini del mondo. Il Trentino trilingue che costruiremo da qui al 2020, anno nel quale il sistema entrerà a regime completo, accompagnerà i nostri figli dall’asilo nido fino all’università e al mondo del lavoro con un approccio interculturale che prevede sì l’insegnamento di almeno due lingue straniere, ma soprattutto lo stratificarsi di esperienze, di confronti e di abilità che concorreranno alla creazione dei nuovi adulti del terzo millennio.

Garanzia di autonomia e di crescita; uno sviluppo condiviso che sappia creare un Trentino attrattivo; una generazione di giovani che si sentano al tempo stesso intimamente trentini ma pronti ad accettare le sfide di un mondo complesso e articolato… Sono questi i tre doni che abbiamo messo sotto l’albero di Natale, ai cui piedi il nostro Trentino assume le sembianze di un grande presepio. Ecco perché il cuore mi si riempie di attese, di speranza e di convinzioni positive quando auguro a tutti voi un sereno Natale e un Anno nuovo finalmente felice.

 

Ugo Rossi

Presidente della Provincia autonoma di Trento



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