“Siamo entrambi felici di essere rimasti legati alla pallavolo anche ora che non siamo più giovani e forti”, hanno scherzato i due ex schiacciatori della Nazionale. “Più che uno strumento per raggiungere i nostri obiettivi, il volley ci apparteneva intimamente. All'inizio non eravamo fenomeni; lo siamo diventati con la nostra continua voglia di migliorare e con la nostra grinta agonistica”, hanno concordato.
“Lollo era un compagno scomodo, c'era molta competizione tra noi. Quando poi ero alla Maxicono Parma e lui alla Panini Modena, da una parte all'altra della rete volavano scintille. Salvo che dopo siamo finiti entrambi a Treviso”, ricorda Zorzi.
L'allenatore trentino – attualmente lontano dalle panchine dopo il finale burrascoso con Perugia – non ha voluto nascondere i momenti difficili della carriera in comune con "Zorro": “La sconfitta ai quarti di olimpiade a Barcellona '92 contro i Paesi Bassi brucia ancora, così come la finale persa ad Atlanta '96 al tie-break sempre contro lo stesso avversario. Ci saremmo meritati l'oro anche solo per la nostra capacità di continuare a vincere negli anni”.
Finita la chiacchierata con i tifosi, Zorzi e Bernardi si sono concessi qualche minuto di gioco nel vicino campo da pallavolo assieme alle ragazze dell'Ata Trento, emozionate di poter palleggiare con due leggende del loro sport. Poi di corsa in piazza Duomo per la presentazione del libro di Bernardi "La regola del 9".