
L’assessore Luca Zeni ha poi illustrato ai sindaci e ai consiglieri presenti alcuni dati importanti: “Il tasso di ospedalizzazione per il settore riabilitativo ci vede al primo posto in Italia, proprio in ragione dell’elevato numero di posti a disposizione per la riabilitazione. Per di più, all’interno del territorio provinciale, ci sono situazioni molto differenti”. La media, riferita al 2016, dei tassi di ospedalizzazione del settore è di 4,5 per mille, ovvero di 2.396 ricoveri su 538.223 abitanti, con un range che spazia dallo 0,8 del Primiero al 6,8 dell’Alto Garda e Ledro.
Infine sul budget dei pazienti trentini: “Nel 2014 c’è stata un’intesa che ha ridefinito il rapporto fra la Provincia e tutte le attuali 6 strutture ospedaliere private, fra le quali anche quelle che in Trentino si occupano di riabilitazione, nella quale si è fissata una riduzione del budget complessivo, per cercare di rientrare negli standard fissati a livello nazionale rispetto alle giornate di degenza - ha spiegato Luca Zeni -. Poi per Eremo con una deliberazione nel 2015 si è deciso di prevedere una quota di budget aggiuntivo di 400.000 euro su tutto il triennio 2015-2017. Recentemente, nel 2017, è stata prevista una ulteriore integrazione di budget sul 2016 sia ad Eremo per 800.000 euro che al San Pancrazio per 220.000 euro. A questi incrementi sono poi da aggiungere le integrazioni sull'anno 2017 con finalità di intercettare per la fase riabilitativa i pazienti trentini operati in strutture fuori provincia per 500.000 euro al San Pancrazio e per 800.000 euro all'Eremo; a quest'ultimo infine il budget 2017 è stato ulteriormente incrementato di 230.000 euro per la riabilitazione cardiologica dei pazienti in dimissione precoce".
"Confermiamo quindi il ruolo delle strutture private - ha evidenziato l'assessore alla salute - dentro il sistema della riabilitazione e la disponibilità a collaborare con la correttezza che sempre deve contraddistinguere i rapporti tra il settore pubblico e i fornitori convenzionati".
Nel corso della riunione sono stati inoltre ripresi alcuni contenuti relativi allo stato di attuazione del Protocollo di intesa del 9 giugno, già presentati in occasione del precedente Consiglio per la Salute del 1° agosto, relativo all'Ospedale di Arco e ai servizi territoriali garantiti nella Comunità Alto Garda e Ledro. In particolare, come illustrato dal direttore generale Bordon, l'organico del Pronto Soccorso è stato portato da sei a sette medici, sul versante infermieristico è stata aggiunta una terza unità in reperibilità nel turno notturno, l'ambulatorio ortopedico è già stato realizzato ed attivo dal mese di luglio, mentre nei prossimi mesi si porteranno i posti di osservazione breve da due a quattro. Dal Consiglio per la Salute è quindi arrivata una richiesta forte di migliorare la capacità di risposta del servizio di continuità assistenziale in zona.