Domenica, 01 Giugno 2014 - 02:00 Comunicato 1325

ZINGALES: L'EURO, UNA MONETA SENZA EROI, MA L'ITALIA NON FACCIA LA FINE DELL'ARGENTINA

"Il mio è un libro senza eroi, che parla di una moneta senza eroi e senza Stato" ha detto Luigi Zingales, economista della University of Chicago Booth School of Business rivolgendosi a una sala gremita. "Oggi non si valutano seriamente i costi e i benefici della moneta unica. Questo lascia spazio ai ciarlatani". Secondo Zingales si è costruito l'euro ma non le istituzioni a suo sostegno. Due i rischi possibili: un'Italia isolata dal resto d'Europa che finisce come l'Argentina, un'Europa costruita sul cinismo e a solo vantaggio delle banche.-

"L'euro è una moneta senza eroi e senza Stato".A dirlo è l'economista Luigi Zingales, che in occasione della terza giornata del Festival dell'Economia di Trento ha presentato il suo nuovo libro "Europa o no" (Rizzoli). Alla presentazione del libro hanno partecipato pure gli economisti Paolo Manasse e Filippo Taddei.
"Il mio è un libro senza eroi, scritto anche alla luce della mia esperienza da economista che fa il pendolare tra gli Stati Uniti e l'Italia e può vedere un po' il mondo – ha confessato Zingales in un'aula stipata di studenti, economisti, cittadini. – Dicono che qualche volta nel libro strizzo un po' l'occhio ai no-euro. La verità è un'altra, ecco un aneddoto per spiegarlo: l'ultimo zar di Russia aveva un figlio emofiliaco, e l'unico che riusciva a farlo stare un po' meglio era un ciarlatano, un certo Rasputin; costui odiava tutte le medicine e non voleva che al figlio delle zar venisse data l'aspirina, un farmaco (oggi lo sappiamo) con proprietà anti-coagulanti. Anche i ciarlatani come Rasputin dunque possono avere un'idea giusta. Oggi non c'è alcun dibattuto sui costi e i benefici della moneta unica, e questo rafforza i ciarlatani, gli unici a occuparsi della questione".
Mostrando una banconota da 5 dollari, e poi una da 5 euro, Zingales ha osservato: "Sulla banconota da 5 dollari c'è un monumento a Washington e il volto di un presidente, su quella da 5 euro ci sono disegnate strutture architettoniche che non esistono. Non è effigiato alcun monumento che rappresenti un potere statale sottostante". Il punto, a parere di Zingales, è che se l'euro è una moneta così, è perché qualcuno l'ha voluto: "I padri fondatori dell'euro prima hanno creato la moneta, poi hanno demandato a una crisi (quella che si è verificata in questi anni) la nascita di istituzioni a sostegno di questa moneta".
I no-euro mettono il dito nella piaga quando segnalano che l'Europa è quella delle banche e non delle persone. "Sono stati fatti passi avanti nell'unificazione bancaria, anche se io non sono molto ottimista, però rimangono le sfide sociali". A parere di Zingales è necessaria "una qualche forma di unione fiscale, se si vuole tenere in piedi l'euro, altrimenti si prenda atto che manca questa volontà e, come in una coppia che litiga e non riesce più ad andare d'accordo, si arrivi a un divorzio".
Sulle tensioni tra nord e sud dell'Europa, Zingales osserva che "una volta, con la lira, l'Italia aveva in mano uno strumento monetario, quello delle svalutazioni competitive, che la Germania temeva. L'euro è stato utile a Berlino, che negli anni prima della crisi ha ridotto il costo del lavoro facendo così una manovra chiaramente deflattiva".
Zingales ha due incubi: "il primo è che l'Italia finisca come l'Argentina, con uno Stato ancora più corrotto e intrusivo, che mente persino sui dati del PIL e dell'inflazione; il secondo è che l'unificazione europea continui a procedere sul binario di quella italiana, ossia un'unificazione fatta da pochi idealisti e un po' di gente cinica". -