
L’idea è di Ana Rodriguez-Prieto e Laura Eccel, due giovani ricercatrici, spagnola la prima e trentina la seconda, che – dopo i primi mesi di supporto da parte di HIT per la definizione del business – stanno sviluppando in sinergia con Bio4Dreams, un dispositivo cordless delle dimensioni di un bagaglio a mano, che racchiude tutte le apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle analisi genetiche e per la conservazione dei campioni e dei reagenti. Le destinazioni del dispositivo sono molteplici: dalle applicazioni cliniche in contesti che non dispongono di laboratori attrezzati, alla ricerca sul campo nell’ambito della conservazione biodiversità, fino ad applicazioni nell’industria agri-food in merito alla tracciabilità degli alimenti.
Questo è solo il primo passo di un percorso che vedrà l’affiancamento di Bio4Dreams alla società trentina sotto più profili: da quelli di investimento all’accesso alla finanza agevolata -locale ed europea- fino alla messa a disposizione di spazi e al sostegno nello sviluppo del business.