Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, intervenuto per primo, ha riassunto brevemente quanto la Consulta ha fatto fin qui e ha lodato il lavoro intenso ringraziando tutti coloro che si sono attivati in tal senso. “È opportuno che le istituzioni lancino un messaggio. Oggi il dato fondamentale è quello della revisione dello Statuto e la necessità di rafforzare la nostra Autonomia. Abbiamo verificato che questa consapevolezza non è diffusa e dobbiamo lavorare perché questo sia. Credo che quello del seminario e del laboratorio sull’Autonomia sia un modo corretto per rilanciare la partecipazione. – ha continuato il presidente Dorigatti - Non c’è dubbio che a questo percorso partecipativo la risposta è stata bassa rispetto alle aspettative, a maggior ragione dobbiamo farcene carico. Il nostro prossimo Statuto deve stare in un contesto di modernità e di Unione Europea. Il nostro percorso è concentrato sulla responsabilità. Non vi è dubbio che sia necessario stabilire con Bolzano delle procedure comuni. Senza il rapporto con Bolzano non andiamo da nessuna parte e dobbiamo mantenere la capacità di rafforzare questo rapporto”.
È poi intervenuto il vicepresidente Jens Woelk che ha ribadito l’invito a cogliere l’opportunità di riflettere sull’Autonomia. “Non ci sono garanzie da subito per la riforma dello Statuto, questa è l’opportunità per fare queste riflessioni. Lo Statuto è legge costituzionale dello Stato – ha continuato il vicepresidente della Consulta -, e tale fonte è una garanzia ma si occupa prevalentemente di istituzioni e di competenze. C’è anche la dimensione dell’autodeterminazione interna, nel senso della decisione della comunità sulla propria legge fondamentale, espressione anche della sua identità”. Il vicepresidente ha riassunto brevemente il percorso partecipativo in numeri: 22 mila accessi al cito, 200 proposte dei cittadini, 17 incontri nelle valli, 3 laboratori con le minoranze linguistiche, con all’incirca 600 partecipanti complessivi. “Ora - ha concluso il vicepresidente Jens Woelk – chiuderemo la fase partecipativa a Trento, con un seminario nella Sala Affreschi della Biblioteca comunale e il laboratorio per la partecipazione attiva dei cittadini nel Palazzo della Provincia di piazza Dante. Il seminario propone la prospettiva dei nostri vicini: il professore Roberto Bin illustrerà le recenti vicende del regionalismo italiano e il professor Francesco Palermo (senatore e presidente della Commissione dei 6) invece presenterà la prospettiva di Bolzano. Nel pomeriggio di venerdì ci spostiamo in Provincia per iniziare il confronto sugli 8 ambiti tematici. Il format e la modalità di confronto e discussione, garantisce che ognuno possa partecipare in base al proprio interesse”.
Quindi è intervenuto il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, che ha ringraziato la Consulta e il presidente Dorigatti per “la qualità e l’approccio che hanno garantito l’unità di intenti. Questo è un grande valore e ci sarà molto utile nel futuro. Tale modalità può diventare uno strumento che le istituzioni potranno usare per dare rappresentazione compiuta ma anche semplice dell’Autonomia. il rigore scientifico abbinato al taglio divulgativo è molto importante e potremmo utilizzare questo, in futuro, in chiave comunicativa. Da questa legislatura si consegna ogni anno agli studenti delle scuole secondarie superiori di secondo grado un fumetto su cos’è l’autonomia, uno spunto per riflettere anche sul nostro Statuto. Ora, se potessimo associare qualcosa di più strutturato sarebbe un passo avanti. Sono d’accordo con il presidente Dorigatti sulla necessità assoluta di un dialogo tra Trento e Bolzano. Quando le due province in passato hanno agito insieme, hanno sempre fatto cose molte positive. Ci sarà - ha continuato il presidente Rossi – anche la possibilità di collaborare su alcuni temi, come previdenza integrativa, le sfide del traffico, con l’A22 che già ci vede lavorare insieme e, al di là delle formulazioni giuridiche, c’è l’opportunità di fare insieme e, in questo modo, sarà più facile arrivare alla riforma dello Statuto. Certo abbiamo bisogno di uno scenario politico stabile perché è il Parlamento che dovrà dare la parola finale. Mi auguro che anche i partiti politici possano riscoprire il loro ruolo in modo da attivare il dibattito politico intorno alla riforma dello Statuto di Autonomia”.
Info: https://www.riformastatuto.tn.it/