La leggerezza insomma, si parte da qui. Ma per De Giorgi, che al Festival festeggia i 60 anni e viene applaudito, non va confusa con superficialità: “La leggerezza c’era, ma io nei ragazzi ho visto anche quell’orgoglio, l’intensità nel lavoro e nell’aiutarsi l’uno con l’altro, la voglia di calzare la maglia della nazionale che è qualcosa che sta sopra a tutto. Questo si è visto in campo. A loro ho detto: partiamo dal giocare bene a pallavolo, il resto verrà”.
Come vi vedete voi atleti, siete davvero la nuova generazione di fenomeni? È la domanda di Zorzi e Pasini. “Dopo un’Olimpiade difficile l’estate è finita alla grande” risponde Lavia. “Ci siamo divertiti - prosegue Sbertoli -, abbiamo pensato solamente a stare bene insieme e stare alla giornata e alla partita. Anche all’europeo ad ogni match ci dicevamo: bene, si va avanti. Spero di continuare a divertirmi così”.
Simone, 29 anni, divenuto papà nei frangenti di Tokyo, racconta cos’è cambiato in positivo: “Io ho passato tre cicli in nazionale e posso dire che i più giovani hanno portato energia e spensieratezza. Io avevo ancora le scorie dell’Olimpiade e poi arrivavo in allenamento, vedevo i ragazzi lì a palleggiare e passava tutto”.
Sul palco si scambiano tre a tre e arrivano gli altri protagonisti della vittoria. Con Palaso e Pinali sale Michieletto, schiacciatore della nazionale e di Trentino volley. Racconta quali sono i suoi modelli: “In attacco, penso a un giocatore mancino come me, che quando lo vedo schiacciare dico ‘ma come cavolo fa’. È Matej Kazijski, con me in squadra a Trento. In difesa invece, dico un libero che è seduto con me, Fabio. Quando ne avevo bisogno mi ha dato consigli tecnici e mi ha aiutato a stare più tranquillo”.
Un elogio dunque a Palaso, partito ad inizio carriera come schiacciatore e “costretto” per i centimetri a ripensarsi nel ruolo di libero. “Mi piace fare il libero, mi trovo bene - racconta -. Prima facevo lo schiacciatore e poi la mia statura mi ha messo da parte. Ma è andata bene”. Pinali, l’emotivo del gruppo (“È vero, a inizio gara sono teso, sento molto l’emotività perché ci tengo per la maglia e i compagni, poi cerco di liberare tutto”, dice) ha come riferimento Ivan Zaytsev, “per il suo grande impegno negli allenamenti e in partita”.