Turismo sostenibile, qualità dell'offerta, sviluppo economico: questi i "temi" ai quali è dedicata l'edizione 2017, dichiarato dall'ONU Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, della BITM - Le Giornate del turismo montano (dal 27 al 30 settembre), inaugurata oggi alla Sala Falconetto di Palazzo Geremia a Trento con un primo incontro che affronta l'argomento "Cuore e turismo sportivo montano: aritmie cardiache, corretto utilizzo dei farmaci, catena della sopravvivenza".
Tra gli interventi istituzionali anche quello dell'assessore Dallapiccola che, facendo riferimento ai dati lusinghieri della stagione estiva, ha assicurato che "la Provincia non si sta sedendo sugli allori", invitando gli operatori del settore ad evitare autocelebrazione e autoreferenzialità perché "è nei momenti in cui le cose stanno andando bene che occorre pensare ad evolversi". La necessità di cercare strade nuove è dettata dal mutamento dei fattori che caratterizzano il turismo montano: i cambiamenti climatici, la globalizzazione dei flussi e la sempre più forte concorrenza internazionale, l'emergere di nuovi valori sociali della villeggiatura, l'avvento delle nuove tecnologie e l'evoluzione degli standard ricettivi. "Nata come strumento per reperire nuovi clienti - ha affermato l'assessore Dallapiccola - la BITM ha nel tempo abdicato a tale ruolo perché il mercato chiedeva qualcosa di diverso: oggi il web ha fagocitato le imprese, ma il Trentino non si è lasciato sorprendere, si è rimboccato le maniche e si è concentrato sul prodotto, selezionando alcune sue peculiarità, a partire dalla montagna con tutto quello che in montagna, diversamente dal passato, oggi si può fare: non solo escursioni con le guide alpine ma anche relax e riposo come in una vacanza al mare, divertimento e occasioni di intrattenimento e svago per le famiglie con bambini".
Dallapiccola ha parlato anche della "sostenibilità" ambientale degli investimenti: "Lo sviluppo è accettabile se contiene anche il ripristino delle alterazione ambientali, quali quelle connesse alla creazione di piste da sci. Le piste da sci sono una alterazione importante, ma abbiamo un territorio coperto per il 56 per cento da foreste, che concentra tutta la sua agricoltura su una porzione del 9 per cento: quando dovessimo rimuovere un'impianto di risalita, madre natura si riprenderebbe in fretta quel suolo. E' questo equilibrio profondo che ci aiuta e ci rende interessanti, l'attrattività con la quale il Trentino si presenta in Italia e all'estero è data dal fatto che questo territorio si presenta come il lato italiano delle Alpi, con il suo straordinario paesaggio e i suoi sapori. Dobbiamo dunque perseguire modelli che valorizzino questi elementi, ma ci vuole anche autocritica e capacità di interpretare i bisogni che arriveranno dal futuro."