L'assessora alle pari opportunità della Provincia di Trento è intervenuta spiegando come la violenza di genere sia «specchio dello sbilanciamento di potere tra maschi e femmine Nella nostra società. C'è una lunga tradizione di accettazione di questo sbilanciamento».
Attraverso la campagna di sensibilizzazione si vuole «intervenire in modo diffuso, rendendo pubblico e visibile un tema che spesso rimane in famiglia».
Le denunce in Trentino sono circa 600 ogni anno ed il 70% riguarda situazioni legate a relazioni affettive. «Un tema del quale non si deve riflettere solo ogni mese di novembre - conclude - ma in termini di educazione e prevenzione tutto l'anno».
Valentina Piffer, segretario generale del Gect, ha annunciato che verrà organizzato anche un convegno euroregionale per uno scambio di esperienze in questo delicato tema sociale.
La campagna è un'iniziativa di «coraggio civile - ha spiegato l'assessora sudtirolese alle pari opportunità - perchè solo un terzo delle donne che subiscono violenza la denunciano. Solitamente le donne riescono a presentarsi alle strutture che fanno assistenza quando si porta avanti un'attività di sensibilizzazione. Speriamo che anche con altre iniziative si riesca a far crescere la sensibilità».
Infine l'assessora alle pari opportunità del Tirolo ha ricordato come «in società come le nostre la violenza sia sempre stata un tema tabù. Ora l'attenzione è cambiata e ci sono più leggi che proteggono le donne dalla violenza». Una violenza che fa male non solo alle donne, ma anche ai bambini. «In una campagna che abbiamo fatto sul tema violenza e bambini - ha sottolineato - c'è stato un bambino che su un disegno ha scritto "sento mal di pancia quando mio papà picchia la mia mamma"».
Venerdì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in Tirolo partiranno 16 giorni di iniziative sul tema, con tre obiettivi: far sì che le donne non si sentano più sole, far sì che non provino vergogna o si sentano in colpa per quanto accaduto.
Petra Frei quindi si è soffermata sul fatto che in Alto Adige si sia scelto di far appendere i cartelloni sulle toilette, «quattro mura che rispecchiano le pareti di casa dove avvengono le violenze» ed ha invitato enti ed organizzazioni a rivolgersi alle politiche sociali provinciali per ampliare il più possibile la dimensione della campagna.
Sul piano grafico i cartelli hanno una parte superiore nella quale mentre si compie un atto di violenza la collettività rimane indifferente nelle proprie attività della vita quotidiana (viaggio, lettura, lavoro). Nella parte inferiore c'è il coraggio civile della comunità che rende il problema della violenza da un atto in solitudine ad una questione della collettività.
Mercoledì 23 novembre alle 14 a Trento nella sede della Fondazione Bruno Kessler in via Santa Croce 77 continuerà la sensibilizzazione sul tema con un incontro pubblico durante il quale verranno presentati i dati della violenza sulle donne in Trentino e si parlerà delle azioni portate avanti dal sistema provinciale pubblico e privato.
Per il sostegno alle donne, in Trentino:
A Trento il Centro antiviolenza (0461-220048, ed il telefono nazionale 1522 attivo h24), Alfid (0461-235008, 0461-233528), Anffas Stairway (328-9529568), Atas (0461-263330), Casa Padre Angelo (0461-925751), Casa Rifugio (348-5451469), Casa tridentina della giovane Acisjf (0461234315).
A Rovereto Fondazione Famiglia Materna (0464435200 ed emergenza notte e festivi h24 0464435044), Casa L'Approdo (per donne sole, 0464421707), Casa Fiordaliso (per mamme e bambini, 0464486976).
Per il sostegno agli uomini, www.cambia-menti.org, 335-1802162 (lunedì e mercoledì dalle 14 alle 18, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13).
Per il sostegno alle donne, in Alto Adige:
A Bolzano 800276433 (h24) o 800892828. A Bressanone 800601330 (h24). A Brunico 800310303. A Merano (h24) 800014008.
Sostegno agli uomini: 0471324649.
Per il sostegno alle donne, in Tirolo:
Numero di emergenza della polizia, 133. Centro antiviolenza +43 512 571313. Linea amica contro la violenza 0800222555. Consulenza agli uomini +43 512 576644. www.gewaltfrei-tirol.at. (mf)