
Nel loro intervento, il sindaco Alessandro Betta e l'assessore Stefano Miori hanno evidenziato il valore storico e architettonico dello storico complesso - costituito dalla villa, dall'ex sanatorio e dal parco – riconosciuto di interesse culturale nel 2004 dalla Soprintendenza per i beni architettonici. Importanti spunti di riflessione legati al riutilizzo dell'immobile sono stati forniti dal professor Luigi Fontana, direttore dell'Healthy Longevity Program e docente della facoltà di medicina e salute all'Università di Sidney, oltre che presso il Dipartimento di scienze cliniche e sperimentali dell'Ateneo di Brescia. Fontana ha messo in luce la necessità di guardare a un nuovo modello di educazione alla salute che renda possibile il sistema di welfare del Paese, dove si assiste al costante aumento della popolazione anziana che, secondo le statistiche, è più soggetta alle malattie croniche e dunque al consumo di farmaci. Una situazione complessa, che rende necessario lo sviluppo di attività pubbliche, commerciali e industriali incentrate sull’ideazione di servizi e prodotti connessi al benessere, alla longevità e all’invecchiamento attivo e in salute. Secondo il docente, si può dunque guardare con interesse al turismo del benessere, della salute e della terza età. Un target che potrebbe trovare risposta alle proprie esigenze all'interno degli spazi di Villa Angerer.
Nel corso degli anni, il recupero dell'immobile era stato più volte sollecitato a livello comunale e provinciale. Lo scorso aprile, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti aveva confermato in una lettera inviata al primo cittadino di Arco l'interesse pubblico a sviluppare una proposta di recupero. Le spese di manutenzione sul lungo periodo e la riduzione delle risorse pubbliche disponibili per nuovi investimenti, hanno portato Piazza Dante a promuovere un progetto alternativo, rivedendo la destinazione urbanistica del compendio. Villa Angerer sarà dunque finalmente valorizzata: “L'intervento di cui sarà oggetto – ha osservato l'assessore Tonina – assicurerà la conservazione del valore storico-artistico del compendio e avrà l'effetto di elevare la competitività turistica di Arco e dell'intero Alto Garda”.