Il bando richiedeva ai giovani di rileggere il concetto di utopia con particolare attenzione anche al rapporto tra religioni e relazioni di genere, scelto come tema del prossimo Religion Today Filmfestival in programma nel mese di ottobre a Trento e in altre località.
Quattro progetti sono stati scelti tra le decine di iscrizioni per partecipare ad un pitching che si è svolto questo pomeriggio presso la Sala Belli del Palazzo della Provincia in piazza Dante a Trento. A giudicare gli elaborati una giuria composta da:
- Lorenza Holler – Servizio Attività Culturali PAT
- Katia Malatesta – Religion Today Filmfestival
- Marco Pontoni – Ufficio Stampa PAT
- Roberta Zalla – Casa editrice Il Margine
- Laura Zumiani – Trentino Film Commission
Dopo le presentazioni dei gruppi finalisti, che hanno affrontato il compito con serietà e organizzazione quasi "professionale", la giuria, che ha commentato positivamente tutti i progetti offrendo ai ragazzi anche importanti spunti di riflessione, consigli utili e un sentito incoraggiamento a non lasciare cadere progetti su cui si è investito, è stato annunciato il progetto migliore, in termini di creatività e realizzabilità, firmato dalla classe I UA del Liceo Russel di Cles.
L'idea, che combina con efficacia i temi della diversità religiosa e di genere, sarà quindi realizzata dalla classe con il supporto di un video-maker professionista, e il cortometraggio verrà valorizzato nell’ambito del prossimo Religion Today Filmfestival e all’interno del progetto Utopia500.
Di seguito la motivazione della giuria: “il progetto ha saputo concentrare in modo efficace i temi proposti e la loro resa per immagini con un’idea originale e un finale inaspettato. Molto apprezzato il lavoro preparatorio in funzione della realizzazione del cortometraggio che dimostra non solo attenzione ai contenuti ma anche agli aspetti tecnici e operativi”.
IL PROGETTO VINCITORE, a cura di IUA Liceo Russel di Cles
Due ragazzi si avvicinano ad un muretto e ci si siedono sopra, si vedono soltanto le gambe dalle ginocchia in giù. Entrambi portano dei jeans e delle scarpe da ginnastica, ma uno dei due porta le scarpe di una marca molto costosa.
Lei: “Belle queste scarpe sono nuove?”
Lui: “Certo che sono belle! Le ho pagate un sacco di soldi!”
L’inquadratura si sposta in strada dove passano due ragazze che si tengono per mano in maniera particolarmente affettuosa.
Lui: “Guarda quelle lì che sfacciate! Farsi vedere così in giro!”
Lei: “Perché? Cosa ti da fastidio?”
Lui: “Non le vedi? Non hai gli occhi? Sono due...dell’altra sponda!?”
Lei: “Come fai a dirlo?”
Lui: “Ma guardale! Come si muovono...mano nella mano! Non sono normali!”
Lei: “Perché? Cosa è normale secondo te?”
Lui: “Che agli uomini piacciano le donne e che alle donne piacciano gli uomini! Invece per te cosa è normale?”
Lei: “Per me la normalità è che ognuno possa essere se stesso senza subire giudizi cattivi sugli altri”
Lui: “Non mi sarei aspettato questa risposta da una persona come te”
L’inquadratura si alza sui volti. La ragazza porta il velo islamico.
La ragazza musulmana guarda la telecamera e dice: “E tu te lo saresti aspettato?”