Venerdì, 20 Marzo 2015 - 02:00 Comunicato 642

La responsabile della ricerca e sviluppo Giovanna Malagnino è nel Cda dell'Università su mandato della Giunta
VISITA DI OLIVI ALLA SANDVIK DI ROVERETO: "CON VOI RAFFORZIAMO LA FILIERA DELLA MECCATRONICA"

Una realtà che è leader mondiale nella meccanica di precisione, settore macchine utensili: parliamo della Sandvik di Rovereto, parte del gruppo Sandvik Coromant, con casa madre in Svezia e 50.000 persone impiegate nel mondo, di cui 2700 nel settore ricerca e sviluppo, dalle cui idee sono scaturiti 8.000 brevetti. Nel mondo, Sanvdik ha 5 business area: una di esse ha la propria "mente" nello stabilimento della Città della Quercia, dove, oltre alla produzione, ha sede il nuovo Centro Ricerca e Sviluppo CTSE-Coromant Technical Solid End Mills, inaugurato nel 2013, responsabile a livello mondiale per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti nel settore frese integrali e primo centro di ricerca del gruppo in Italia. Il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha visitato ieri, assieme al direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, l'azienda di Rovereto, dove ha incontrato la responsabile del centro CTSE Giovanna Malagnino, nominata su proposta della Giunta provinciale membro del Consiglio di amministrazione dell'Università degli studi di Trento. "A nessuno deve sfuggire il valore non solo simbolico del mandato - ha sottolineato Olivi - . Alla Sandvik abbiamo ha chiesto di darci una mano nel dare corpo alla filiera della Meccatronica, mettendo anche alcune delle sue competenze all'interno del polo di Rovereto. La disponibilità della responsabile della ricerca di un'azienda leader a livello globale nel settore è preziosa e ci consente di lanciare un duplice messaggio: innanzitutto, questa filiera si rafforza se si valorizzano i talenti che abbiamo sul territorio. Ma soprattutto, il modello che noi chiediamo anche all'uiniversità di aiutarci a costruire è quello che guarda a una sempre più stretta simbiosi fra sistema pubblico della ricerca e imprese perché solo facendo sì che i manager entrino nell'università e viceversa possiamo superare questo deficit. L'ingegnere Malagnino, che conosce il modello svedese, ha accolto questa sfida e ci fa molto piacere: per le sue competenze, per il suo essere in sintonia con le nostre idee, e anche perché testimonia del fatto che il mondo della meccanica non è solo un mondo al maschile, che nella ricerca i confini 'di genere' non hanno ragione di esistere".-

Il gruppo Sandvik in Italia ha quattro siti, compreso quello di Rovereto. Come abbiamo detto, nella Città della Quercia, dove sono occupate circa 110 persone, oltre alla produzione vera e propria vengono portate avanti le attività di ricerca e sviluppo. Nel CTSE si sviluppano attività come la progettazione di utensili, la simulazione virtuale tridimensionale, la fresatura avanzata su centri di lavoro, la misurazione di utensili con strumenti estremamente sofisticati. Il team del CTSE è composto da 10 persone, fra ingegneri e tecnici di laboratorio, estremamente qualificate e motivate. Cinque di esse, inclusa la responsabile, sono donne.
"Nella sede di Rovereto - sottolinea con soddisfazione il vicepresidente Olivi - nascono tutti i prodotti per questa gamma, a livello globale. Una prova di come meccanica e meccatronica in Trentino possano avere un futuro, se si scommette sulla ricerca e l'innovazione".
Spunti prontamente raccolti da Malagnino, che si è detta impegnata, in seno al Cda dell'Università di Trento, a favorire una sempre maggiore cooperazione fra l'ateneo e il sistema delle imprese, anche utilizzando modelli come quello svedese, basati su una forte integrazione fra l'attività di docenza, il trasferimento tecnologico, l'apertura al mondo delle imprese.
Foto a cura dell'ufficio stampa
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