"Questa partecipazione corale - ha poi proseguito l'assessore Panizza nel rivolgersi al folto pubblico - non può che farmi piacere ed è anche frutto di un percorso che abbiamo avviato mesi addietro, riunendo tutti gli ambiti attraverso le Comunità di Valle, proprio perché vogliamo coinvolgere l'intero territorio. Il Trentino, in vista di questa ricorrenza, ha l'ambizione di interagire con l'Europa intera, che è stata sconvolta dal dramma della Prima guerra mondiale, in un percorso che mira a ricongiungere le diverse storie, a fare sintesi e a proseguire tutti assieme su un percorso di pace e di solidarietà. Il centenario - sono quindi state le conclusioni dell'assessore provinciale - non si esaurirà nel 2014, ma esso rappresenterà comunque un passaggio fondamentale, attraverso il quale dovrà nascere un Trentino più aperto, in grado di interrogarsi in maniera serena sul proprio passato". L'assessore Franco Panizza ha infine ricordato la decisione odierna della Giunta provinciale, che ha avviato il percorso per richiedere la candidatura a bene Unesco delle fortificazioni costruite dall'Impero austro-ungarico sul territorio.
I lavori del Forum - organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Fondazione Museo storico del Trentino, dal Museo della Guerra di Rovereto e da Trentino Marketing - sono quindi proseguiti con gli interventi del direttore della Fondazione, Giuseppe Ferrandi, che ha evidenziato come il centenario rappresenti una occasione storica fondamentale per il Trentino che impone una riflessione molto forte, e dal reggente della Campana dei Caduti, Alberto Robol, che ha parlato della dialettica fra guerra e pace e della scelta significativa di questa sede per la due giorni di riflessione.
Il coordinatore del Progetto Grande Guerra, Lorenzo Baratter, insieme al grafico Pio Nainer, ha illustrato le peculiarità del logo, frutto di una sintesi fra suggestioni ed esigenze diverse: "Evidenziare la linea fortificata trentina nel contesto europeo, ricordare la peculiarità di questo territorio dove la guerra è iniziata nel 1914, porre l'accento sulla drammaticità del conflitto che ha sconvolto le comunità e costretto un terzo della popolazione ad abbandonare le proprie case, sottolineare la necessità di un percorso di pace". Il logo - la scritta rossa su fondo bianco "Trentino '14-'18 dalla guerra alla pace" in tre lingue e una grande esse che disegna quello che un tempo era il fronte del Primo conflitto mondiale - accompagnerà tutte le iniziative che saranno messe in campo di qui al 2014 e oltre.
Il capo ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, Giampaolo Pedrotti, ha illustrato invece il lavoro di sintesi condotto assieme al Museo della Guerra di Rovereto per utilizzare come sito del centenario quello della Rete Trentino Grande Guerra, che sarà implementato anche con le notizie e i video prodotti dall'ufficio stampa provinciale.
Nella prima sessione si sono quindi alternati gli interventi del soprintendente per i Beni architettonici, Sandro Flaim che, assieme a Valentina Barbacovi, ha illustrato gli interventi curati dalla Provincia sulle fortificazioni austro-ungariche e gli inventari in corso sui monumenti ai caduti, sui cimiteri e sui casini di bersaglio. Innocenzo Coppola, dirigente del Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale, ha spiegato il lavoro del Progettone nel ripristino dei sentieri e delle opere di guerra, infine Laura Boschinil, dirigente del Dipartimento Beni e attività culturali ha parlato dei progetti innovati di fruizione del patrimonio culturale.
Nella seconda sessione Paolo Manfrini, direttore di Trentino Marketing, affiancato da Stefano Landi presidente di SL&A Turismo e Territorio, ha parlato di fruizione turistica dei beni della Grande Guerra, con progetti che si indirizzano soprattutto verso il mondo scolastico e i cosiddetti "nativi digitali", infine Claudio Martinelli ha illustrato gli eventi culturali e la rete dello spettacolo. (at)
In allegato le schede di approfondimento delle due sessioni e il marchio
Riprese, fotografie e interviste audio (a Innocenzo Coppola e Sandro Flaim) a cura dell'Ufficio Stampa -