L'intervento è frutto di lunghi appostamenti e controlli mirati e si inserisce nel quadro più ampio che vede il Corpo forestale provinciale impegnato nell'intero territorio trentino.
In questo caso sono state fermate in località Tremalzo due persone della vicina provincia di Brescia (un uomo sessantenne ed un concittadino cinquantenne, entrambe di Lumezzane) trovate in possesso, nella propria autovettura, di due nidi di tordo bottaccio ben occultati contenenti sette pulcini. Il reati contestati alle due persone sono quelli di maltrattamento di animali, furto al patrimonio indisponibile dello Stato e uccellagione.
I bracconieri prelevano questi pulcini direttamente dal nido, a scopo di allevamento per essere poi venduti quali richiami vivi a cacciatori da capanno. Tale attività comporta maltrattamenti evidenti in quanto, per determinare il sesso degli animali, talora i piccoli subiscono l'apertura dell'addome, con una lametta; i maschi vengono ricuciti mentre le femmine, inutili quali richiami, vengono soppresse. Possono registrarsi inoltre tassi di mortalità particolarmente elevati in quanto gli uccellini, ancora senza piumaggio, sono soggetti ad ipotermia e risultano in ogni caso di difficoltosa alimentazione.
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