Cerimonia oggi in Piazza Duomo. Un rientro in piena sicurezza grazie alle misure di prevenzione previste dall’Ateneo
"UniTrento per sempre casa vostra", l'augurio del rettore ai 218 neolaureati e neolaureate
Una giornata di arrivi e di nuove partenze. Si chiudono percorsi di studio, se ne aprono altri e nuovi capitoli di vita personale e professionale iniziano a essere scritti. È la cerimonia di laurea, il momento pubblico di conferimento dei diplomi che oggi è tornato ad animare Piazza Duomo dopo uno stop forzato per tre edizioni a causa della pandemia. Tra rigide misure di sicurezza i 218 neolaureati e neolaureate hanno assistito in mattinata ai saluti istituzionali e ricevuto la pergamena dalle mani del rettore Flavio Deflorian e della prorettrice vicaria Paola Iamiceli accompagnati dai loro parenti e genitori in una piazza piena, festosa e ordinata.
Ad accoglierli e salutarli le parole del rettore che ha invitato neo alumni e alumne a tenere vivo il senso di appartenenza a un’università che li ha seguiti, formati e che vuole essere ancora presente nel sostenerli in futuro nelle loro carriere. "Non vi abbandonerà il ricordo della vita universitaria e della trasformazione che è avvenuta in voi durante questa esperienza" ha detto Deflorian nel suo debutto sul palco di Piazza Duomo. "In questa crescita, lo dico come rettore e come docente, abbiamo cercato di accompagnarvi al meglio delle nostre possibilità. Perché a questa crescita personale come Università di Trento teniamo a tal punto da averla scritta nero su bianco nel primo articolo del nostro Statuto, un articolo nel quale la ricerca, l’insegnamento, l’apprendimento non sono indicati come fini, ma come strumenti per lo sviluppo umano, per l’affermazione democratica e la dignità sociale. Questa lezione ormai fa parte di voi. Vi auguro che muova i vostri passi nelle scelte a cui sarete chiamati d’ora in avanti. L’Università di Trento resterà per sempre casa vostra e noi saremo sempre a vostra disposizione per un consiglio, un’indicazione, una prospettiva sulla quale discutere assieme".
Poi un riferimento alla situazione sanitaria: "Questo anno e mezzo di pandemia ci ha complicato la vita, ci ha cambiato. Ma oggi siamo di nuovo qui tutti insieme. E la nostra semplice presenza, in questa bella piazza, ci riempie di orgoglio perché ci dice che ce l’abbiamo fatta, seppur nelle difficoltà ad affrontare questa prova. Abbiamo dato ognuno il proprio contributo, con lo studio, il lavoro, la pazienza, l’impegno dietro le quinte. Abbiamo saputo guardare avanti e cogliere le occasioni per uscire gradualmente da una situazione di emergenza. Noi, insieme alle vostre famiglie, siamo orgogliosi di voi". Il rettore ha poi invitato a rendere omaggio con un applauso anche ai neolaureati e neolaureate non presenti oggi in piazza, che si hanno terminato il loro percorso di studi nei mesi scorsi e che non hanno potuto godere di un festeggiamento pubblico.
Durante la cerimonia hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Trento e l’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura, che hanno voluto testimoniare la vicinanza della comunità trentina ai neo dottori e dottoresse. Come da tradizione hanno preso la parola anche la rappresentante dei migliori laureati e laureate – quest’anno di Eleonora Zomer laureata in Comparative, European and International Legal Studies – e un testimonial scelto tra gli alumni UniTrento di maggior successo. A raccontare la sua esperienza è stavolta stato Omar Bellicini, laureato in giurisprudenza nel 2013, giornalista, autore Einaudi e portavoce del sindaco di Pavia.
Il corteo accademico, la corale polifonica e l’orchestra dell’università di Trento hanno reso l’atmosfera della cerimonia universitaria in piazza, arricchita nel finale dallo sventolio dei tocchi all’unisono. Ad accompagnare l’evento, le note dell’inno universitario "Gaudeamus Igitur" e dell’inno nazionale e di quello europeo che, come da tradizione, sottolineano i momenti salienti delle cerimonie accademiche.
In allegato: l'intervento dell'assessore provinciale
(as)
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