Nella graduatoria i 352 dipartimenti degli atenei italiani erano stati ordinati in base al punteggio dell’Indicatore standardizzato di performance dipartimentale (ISPD), indicatore che è stato calcolato da Anvur in base alle valutazioni ricevute nella VQR 2011-2014. La normativa prevedeva che la valutazione fosse in due fasi e che fossero finanziati 180 dipartimenti nell’elenco dei 352 in graduatoria. La seconda fase stabiliva la valutazione della qualità dei progetti di sviluppo presentati.Dei dieci dipartimenti UniTrento, quattro (Lettere e Filosofia, Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Psicologia e Scienze Cognitive e Sociologia e Ricerca sociale) avevano ottenuto punteggio pieno e avevano quindi pari diritto a partecipare alla prima fase di selezione. Visto però che era ammissibile solo un dipartimento per Ateneo, il Senato accademico ha scelto Sociologia e Ricerca sociale. Gli altri nove dipartimenti hanno quindi concorso alla fase successiva.La valutazione delle domande si è conclusa a fine anno e ieri Anvur ha pubblicato sul proprio sito l’elenco dei 180 dipartimenti ai quali è stato accordato il finanziamento sulla base del progetto presentato.Il rettore, Paolo Collini, nel commentare la notizia mette in evidenza l’ulteriore riconoscimento della qualità della ricerca svolta dall’Ateneo trentino e la conseguente alta capacità di attrarre risorse. «Considerate le nostre dimensioni, a quanto ci risulta, siamo l’Università con la più alta percentuale di dipartimenti di eccellenza riconosciuti dal finanziamento». Aggiunge: «Siamo soddisfatti anche di averci viste accordate la quasi totalità delle risorse richieste (99,8%). È un risultato che va ben oltre le nostre aspettative».Collini sottolinea: «Le risorse assegnate finanzieranno i piani di sviluppo presentati dai dipartimenti per migliorare la qualità della ricerca e della didattica anche con l’assunzione di personale. Il successo premia quindi la qualità della ricerca e la capacità di progettare lo sviluppo futuro. Il decreto prevedeva inoltre per i dipartimenti afferenti alle aree CUN scientifiche e tecnologiche un finanziamento aggiuntivo specifico per le infrastrutture».
L’assessora alla ricerca e università della Provincia autonoma di Trento si complimenta con l’Ateneo e osserva come questo risultato sia «un ulteriore riconoscimento dell’eccellenza dell’Università di Trento e del sistema provinciale forte e integrato che le sta intorno». Aggiunge: «Questi risultati più che confortanti raccontano la qualità della ricerca degli ultimi quattro anni e il convinto e continuo sostegno provinciale al comparto dell’alta formazione».Non è mancato un accenno alla norma approvata l’estate scorsa: «Grazie allo sforzo dell’Università e della Provincia siamo riusciti a far approvare l’emendamento chiarificatore del fatto che UniTrento ha pieno diritto a rientrare nel riparto dei fondi nazionali destinati a finanziare gli atenei statali. Quella norma ha blindato la garanzia del finanziamento ministeriale: 55 milioni in 5 anni sono una bella entrata e rendono le fondamenta del sistema universitario trentino ancora più solide».
Note
I 180 dipartimenti ammessi al finanziamento sono stati valutati nell’area CUN di afferenza e nei limiti del numero massimo di progetti e di budget definiti dal decreto.
Le risorse quinquennali per i dipartimenti di eccellenza erano automaticamente calcolate da decreto in base alla dimensione delle strutture (numerosità dei docenti, “quintile”, da 1 a 5) e all’eventuale fondo aggiuntivo per infrastrutture nelle aree CUN stabilite.Per il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale presentato nella prima fase è stato valutato solo il progetto dipartimentale di sviluppo (massimo 30), mentre per i restanti 9 dipartimenti valutati nella seconda fase è stato attribuito un punteggio tra 1 e 100 punti calcolato in base all’ISPD (massimo 70) e al progetto (massimo 30).La nuova sezione del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) dedicata ai dipartimenti di eccellenza è stata istituita con la legge di Stabilità 2017 (legge 232/2016) e ha una dotazione annua di 271 milioni di euro, a decorrere dal 2018. La finalità è incentivare, con un finanziamento quinquennale, l’attività dei dipartimenti universitari che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica, nonché con riferimento alle finalità di ricerca di Industria 4.0. Il finanziamento per ogni dipartimento in caso di successo supera i 5 milioni.Nel comunicato stampa in allegato è disponibile una tabella con il quadro dei dipartimenti di Trento che hanno superato la valutazione e il finanziamento loro accordato.
Fotoservizio ©RomanoMagrone, immagini video e intervista ©GFD