
L'evento, promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con il contributo della rete Rurale Nazionale, coinvolge istituzioni, mondo produttivo e della ricerca, portatori di interesse e società civile in una discussione aperta sugli aspetti economici, ambientali e sociali legati ad una gestione forestale attiva e sostenibile al fine di assicurare continuità al percorso avviato con il Forum nazionale che si è tenuto a Roma lo scorso novembre e dare prospettiva all'approfondimento di un tema così strategico per il nostro Paese. Tra gli interventi al Forum anche quelli di Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, Alessandro Wolynski, direttore del Servizio Foreste e Fauna, e Paola Gatto del Dipartimento territorio e Sistemi Agro-forestali dell'Università di Padova. Ha moderato l'incontro Luca Cesaro, ricercatore CREA.
"C'è bisogno di una nuova legge forestale - ha spiegato Olivero nel suo intervento conclusivo - e stiamo lavorando fortemente affinché nei prossimi mesi vi sia una revisione radicale di tutto l'impianto legislativo esistente: dobbiamo passare da una visione purtroppo spesso museale di questo patrimonio ad una visione che ponga al centro la gestione attiva dell'uomo, responsabile e attenta a garantire la biodiversità e la ricchezza del nostro territorio, ma al contempo capace di generare economia e buon lavoro anche alle popolazioni che vivono nelle aree interne. I territori hanno un ruolo fondamentale nella gestione di questi processi, ma ci sono linee di indirizzo complessive e modalità di gestione burocratica che devono essere definite a livello centrale".
Il Forum di Trento, ospitato al Castello del Buonconsiglio, si è focalizzato sugli indirizzi politici, normativi ed operativi da adottare per garantire il futuro delle risorse forestali in termini di gestione attiva dei boschi e di rivitalizzazione dei settori economici ad essi collegati, anche nell'ambito della tutela e valorizzazione ambientale e paesaggistica dei territori alpini. Per le aree alpine è infatti necessario individuare e adottare idonei strumenti per la valorizzazione e incentivazione della gestione forestale sostenibile che superino le problematiche legate alla difficile situazione orografica dei territori e agli elevati costi di utilizzazione. Strumenti che devono in qualche modo poter compensare tali maggiori costi e remunerare le funzioni e i servizi di tipo ambientale e paesaggistico che le foreste alpine sono in grado di offrire.
Riprese e foto a cura dell'Ufficio Stampa PAT