
L'incontro di questo pomeriggio è stata l'occasione per presentare una prima fase di studio ed elaborazione del Regolamento di esecuzione della Legge provinciale 13 del 2007, che disciplinerà l'autorizzazione e l'accreditamento dei soggetti per lo svolgimento di servizi socio-assistenziali. "Un ringraziamento a tutte le organizzazioni presenti - ha detto l'assessore Zeni - perchè avete accolto questo invito, ma ancor prima per il lavoro che quotidianamente svolgete a favore di ogni singola persona della nostra comunità".
I ragionamenti che stanno alla base dell'impostazione che è stata presentata oggi sono la tutela di chi è più fragile e quindi l'attuazione di politiche in un’ottica sempre più inclusiva, dove il ruolo dell’ente pubblico è quello di favorire e supportare il potenziale delle comunità in senso ampio e trasversale.
"E' necessario aprire a nuovi spazi di innovazione - ha spiegato l'assessore Zeni - per non subire il calo delle risorse anche attraverso la riorganizzazione dei servizi, il collegamento con altre esperienze, l'attivazione e costruzione di sinergie con il territorio, cercando anche forme differenziate e composite di finanziamento. Vogliamo valorizzare i territori e la capacità di lettura dei bisogni reali presenti, per favorire la costruzione di risposte condivise tra le componenti sociali, che animano il territorio stesso. Questa impostazione necessità di attribuire sempre più importanza alla valutazione". Il nuovo sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali intende porsi come strumento che dia spazio a tutti i soggetti coinvolti - ente pubblico e terzo settore - di essere attivatori del sistema di welfare, ciascuno per la propria parte, lavorando per trovare sempre spazi di connessione.
Il modello è stato presentato nel dettaglio dalla dirigente Ileana Olivo. Esso prevede l'individuazione di quattro passaggi: l'accreditamento, la convenzione quadro, l'affidamento dei servizi e la valutazione. L'accreditamento in particolare prevede una suddivisione in aree e aggregazioni funzionali derivante dall'incrocio tra aree d'intervento (età evolutiva, adulti, anziani e area trasversale della disabilità), livello di protezione ( alto, medio, basso) e se in struttura o fuori struttura (residenziale, semi residenziale, domiciliare/altro). Il nuovo regolamento quindi metterà in campo uno strumento più dinamico e flessibile a livello amministrativo in quanto il gestore accreditato per aggregazioni funzionali può aggiornare l'ampiezza della sua offerta attraverso la Convenzione quadro. Sarà dato maggior spazio all'innovazione attraverso un nuovo catalogo dei servizi organizzato per funzioni. L'impianto ridurrà la burocrazia in quanto l'accreditamento non sarà più per ciascuna sede di servizio come è oggi per l'autorizzazione, ma per aggregazioni funzionali. Tra i punti di forza la valorizzazione del radicamento sul territorio attraverso un'ottica di inclusione sociale e di valorizzazione di quanto presente. Tra i requisiti dell'accreditamento sarà data importanza alla costruzione di rete di collaborazione e al coinvolgimento dei cittadini e della comunità. I prossimi passi saranno la costituzione di tavoli di lavoro che studieranno la definizione dei requisiti generali e specifici per ogni area. (gz)
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa della provincia di Trento
In allegato le slides di presentazione del "Sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali"