Riservando una sedia all’interno delle proprie strutture l’Apss ha voluto aderire, su sollecitazione del gruppo di lavoro aziendale sul tema del contrasto alla violenza sulle donne, all’iniziativa «Posto occupato» nata da un’idea di Maria Andaloro, editrice della rivista online «La Grande Testata», scampata alla morte per mano di un uomo violento.
L’azienda sanitaria, attivamente impegnata nella prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne oltre che nella cura delle vittime di violenza, ha aderito nell’aprile 2013 al protocollo d’intesa in materia di contrasto e prevenzione delle condotte violente nei confronti di «soggetti deboli» sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento e dagli organi dello Stato, per la promozione di una rete di collaborazione e di coordinamento tra i diversi attori coinvolti nel fenomeno.
In questi anni sono state prodotte linee guida Pat (Linee guida per il contrasto della violenza sulle donne nella provincia di Trento – luglio 2014) e Apss (Linee guida per la valutazione e il sostegno delle donne in caso di sospetta o accertata violenza – agosto 2014) ma soprattutto è stata proposta la formazione necessaria agli operatori che a vario titolo sono coinvolti nella gestione e prevenzione della violenza di genere – operatori sanitari, assistenti sociali, forze dell’ordine – per poter svolgere la propria funzione in modo efficace ed efficiente.
Le Linee guida per la valutazione e il sostegno delle donne in caso di sospetta o accertata violenza dell’Apss vedono coinvolti vari servizi dell’azienda sanitaria quali pronto soccorso, ginecologia, Trentino emergenza 118 e consultori per una presa in carico di rete in cui i diversi attori lavorano con l’obiettivo comune di prevenire, assistere e tutelare la donna vittima di violenza. (rc)
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne nelle sale di attesa dell’Apss una sedia in ricordo delle vittime di femminicidio
Un "posto occupato" negli ospedali e distretti sanitari
C’è un «Posto occupato» nelle sale d’attesa degli ospedali e dei distretti sanitari dell’Apss. È un posto riservato alle donne che non ci sono più, una sedia vuota con sopra un paio di scarpe, un foulard, un cappotto o un drappo, tutti di colore rosso, per ricordare che una donna quel posto lo avrebbe occupato se un uomo violento non le avesse tolto la possibilità di farlo.