Ed è proprio attraverso la sua grande competenza che oggi al Festival dell'Economia, introdotta da Carlo Martinelli, ha analizzato il tema della globalizzazione proponendo riflessioni sulla diversa percezione, sulla critica al fenomeno. Critica che ha assunto caratteristiche parecchio differenti con risposte che spaziano dal populismo xenofobo all'idea di 'un'altra globalizzazione' che parta dal basso e sia più inclusiva.
Cos'è la globalizzazione dal punto di vista sociologico, guardando a tre principali dimensioni, quella economica strutturale, ma anche quella cultura e quella politica. "Il punto interrogativo che c'è nel titolo della mia presentazione riguarda soprattutto la possibilità di immaginare una globalizzazione che sia alternativa alla globalizzazione attuale nel senso che sia una globalizzazione governata dalla politica e che riesca a promuovere una società più giusta e democratica. Quindi il punto interrogativo riguarda soprattutto la capacità di riprodursi e svilupparsi di quei movimenti che all'inizio del nuovo millenio hanno cominciato a elaborare delle idee che erano definite alter-globaliste.
Quindi diverso tipo di globalizzazione come presa d'atto della necessità di sviluppare identità cosmopolite con una forte critica allo sviluppo economico non regolamentato della globalizzazione attuale. Il punto interrogativo resterà ma il mio non è un punto di vista del tutto pessimista perchè io credo che molti movimenti attuali pur se in maniera molto diversa, rispetto ai movimenti dei social forum globali, dei social forum europei riescono a mantenere una ricerca di un’altra globalizzazione possibile", ha sostenuto Donatella della Porta Definendo la parola globalizzazione ne ha illustrato le caratteristiche nei vari ambiti e ha parlato globalizzazione liquida e c’è soprattutto una dimensione di globalizzazione finanziaria, (con sfide delle diseguaglianze), globalizazione culturale con una omogeneizzazione liquida (Bauman) e, soprattutto, una globalizzazione politica, "perchè, sempre di più, le decisioni sfuggono agli Stati nazionali e infatti nazionalizzazione e globalizzazione che sono due dei temi centrali del Festival dell'economia di quest'anno vengono a confliggere con il tema, importante per la democrazia che è quello della rappresentanza. In tutto questo quale è lo spazio per pensare, riflettere elaborare, dare gambe e costruire un’altra globalizzazione capace di vincere le sfide, per esempio, delle diseguaglianza e ad un 'back legs' cioè un passaggio dalle speranze nel cosmopolitismo e nel progresso ad un ritorno indietro verso valori più conservatori e ad una forte crisi di legittimità politica che abbiamo visto nei risultati delle recenti elezioni europee che sono stati molto eterogenei, nei diversi paesi ma che quasi dappertutto hanno visto un crollo delle forze politiche che negli ultimi cinquant'anni avevano costruito dei sistemi di partito molto stabili. E, un altro modo è possibile?". Se lo è posto Donatella Della Porta e, in modo molto dettagliato, ha parlato di sfide, di opportunità, di identità cosmopolite, fra gli elementi che concorrano a sviluppare una concezione di globalizzazione alternativa.
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