![](/var/002/storage/images/media/immagini-comunicati-stampa/servizio-civile-3-image/572707-1-ita-IT/servizio-civile-3_imagefullwide.jpg)
Il modello del servizio civile provinciale trentino è in linea con quanto si sta facendo a livello nazionale. Tra gli aspetti comuni la proposta di diversificare le fonti di finanziamento. Sia nel 2015 che nel 2016 sono stati infatti usati i fondi europei di Garanzia giovani che hanno permesso in Trentino 160 partenze mentre a livello nazionale 9.000. Se a livello nazionale la volontà è quella di coinvolgere le fondazioni bancarie la strada che si sta percorrendo in Trentino, è quella invece di allargare sempre più al mondo delle aziende. Tra le novità introdotte dal governo nazionale la certificazione delle competenze che sta trovando attuazione anche in Trentino. "La traiettoria tracciata in Trentino - ha spiegato il sottosegretario - è un'esperienza importante che delinea quello che vogliamo fare a livello nazionale. Dobbiamo investire nel servizio civile in quanto è un'occasione importante per i giovani per costruire il proprio percorso di vita. Vogliamo un servizio civile universale che non significa obbligatorio. Significa garantire a tutti i giovani che vorranno fare questa esperienza questa possibilità. Gli altri aspetti su cui vogliamo puntare sono la flessibilità, valorizzare l'esperienza di formazione professionale attraverso la certificazione delle competenze e aprirsi ad una prospettiva europea”.
Il dirigente dell'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Luciano Malfer ha sottolineato come il servizio civile "sia la strada giusta per sostenere l'autonomia dei giovani. Le politiche che stiamo attuando in Trentino, e tra queste il servizio civile, vanno in questa direzione. Vogliamo offrire ai nostri giovani soluzioni pragmatiche che possano con il tempo diventare opportunità per avvicinarli al mondo del lavoro”.
“Quello di oggi – ha spiegato l'assessora Ferrari – è un momento di confronto e l'occasione per scambiarsi buone pratiche. Siamo soddisfatti del nuovo modello di servizio civile che stiamo sperimentando da un anno. I risultati sono confortanti. Quello che proponiamo ai nostri giovani è un'esperienza lavorativa e formativa insieme. Mantiene però la caratteristica di essere un'occasione di cittadinanza attiva e opportunità per i giovani per conoscere se stessi e avere l occasione di capire quali sono le vere competenze".
SCUP: il modello trentino
Il SCUP liberalizza la possibilità per le organizzazioni di presentare progetti nell’arco dell’anno e prevede che entro 4 mesi ogni progetto presentato e valutato positivamente venga attuato. Anche la gestione per le organizzazioni è stata semplificata, limitando a due le figure indispensabili: quella del progettista e quella del tutor. L’allargamento della partecipazione è stato realizzato prevedendo diverse finestre di accesso per i giovani che nel 2015 sono state 7. La durata del progetto è stata liberalizzata, da 3 a 12 mesi, per aderire alle esigenze progettuali e anche per venire incontro alle tempistiche di vita dei giovani. Attraverso il lavoro retribuito il servizio civile vuole far crescere i giovani al valore sociale del proprio lavoro e del proprio stare “in società” da adulti. Tale opportunità viene fornita attraverso la proposta di un “progetto” all’interno del quale inserirsi e che vede i giovani quali protagonisti: esso prevede un percorso formativo, l’acquisizione di determinate competenze, la partecipazione alla operatività dell’organizzazione proponente. L’esperienza di lavoro nel progetto viene affiancata dalla formazione specifica, assicurata dall’organizzazione per almeno 4 ore al mese, e dalla formazione generale, incentrata sulle cosiddette “competenze trasversali” e assicurata dall’Ufficio servizio civile per almeno 7 ore mensili. Nel 2016 sono previsti 5 bandi. Il servizio civile sarà sempre uno delle opzioni di garanzia giovani. Al SCUP continua ad affiancarsi il servizio civile nazionale, la cui gestione compete all’Ufficio servizio civile e che continua a seguire le modalità definite a livello ministeriale.
Intervista al sottosegretario Luigi Bobba:
I numeri del servizio civile in Trentino nel 2015
Per il Trentino e a livello nazionale il 2015 è stato sicuramente un anno da ricordare. A dirlo sono i numeri. A livello nazionale sono stati circa 50 mila i ragazzi e le ragazze che hanno fatto servizio civile, un decisivo aumento rispetto ai 15 mila del 2014.
In Trentino nel 2015 sono state tre le tipologie di servizio civile attivate: il servizio civile universale provinciale, il servizio civile universale provinciale come opzione del programma europeo Garanzia giovani e il Servizio civile nazionale. Tre proposte attivate attraverso tre canali di finanziamento – provinciale, nazionale ed europeo - che hanno dato la possibilità a 414 giovani nel 2015 di partecipare al servizio civile. Nello specifico 160 giovani hanno aderito al servizio civile di garanzia giovani, 135 allo SCUP provinciale e 119 al servizio civile nazionale. Nel 2013 erano stati in totale 131 i giovani che avevano avuto questa opportunità, 93 nel 2012, 299 nel 2011, 113 nel 2010 e 203 nel 2009.
Il servizio civile di garanzia giovani ha visto l’attivazione di 5 turni di proposizione, ovvero 5 possibili date per gli enti di presentare progetti, 5 turni per i giovani iscritti a garanzia giovani di poter aderire ad uno dei progetti presentati. Il SCUP provinciale ha visto invece due chiamate per i giovani, una a settembre e una dicembre.
Per quanto riguarda il solo SCUP, nel 2015 sono stati presentati dalle organizzazioni di servizio civile 175 progetti, 3 dei quali risultavano a totale autofinanziamento. 19 sono stati valutati come non idonei, mentre altri 6 sono stati presentati fuori termine. Di questi 95 sono stati attivati in ambito dell’assistenza, 67 della cultura, 7 nelle politiche giovanili, 3 in attività comunali, 2 nel settore internazionale e 1 nel marketing.
Sono in tutto 145 le organizzazioni iscritte all’Albo provinciale, di cui 112 provinciali. Di queste attive, ovvero che hanno presentato progetti nel corso dell’anno, sono state 82. Tra le novità del servizio civile la possibilità anche per le aziende di progettare. Nel 2015 sono state già 3 le aziende che hanno proposto progetti di servizio civile. Nel 2015 sono stati 451 i posti disponibili, 319 per SCUP e 132 per il servizio civile nazionale. Ma la richiesta è ancora maggiore. Sono infatti 864 i giovani che nel 2015 hanno chiesto di aderire al servizio civile.