Organizzatori e partecipanti si dicono soddisfatti di com'è andata. Il progetto "Le vie dei Parchi" è riuscito a dare vita ad un turismo lento, che torna a far riscoprire le cose semplici: la fatica del camminare immersi nella natura unita allo stare insieme. Ne è convinto il referente scientifico Francesco Rubino "siamo riusciti grazie alla sinergia tra più enti ad impostare un nuovo modo per stare insieme. Lo stesso progetto – sottolinea - è frutto del dialogo e del confronto di realtà ed enti che attorno ad un tavolo sono riusciti a dare vita a qualcosa di nuovo". Anche Gianluca, uno dei giovani partecipanti trentini, spiega come sottosforzo e vivendo la montagna si riesca molto meglio a entrare in contatto con le persone.
L'obiettivo del progetto le "Vie dei parchi", secondo gli organizzatori, era proprio questo: offrire ai giovani una nuova tipologia di "turismo lento" fondato sul binomio dialogo e natura. Conferma l'emergere di questa nuova tendenza di turismo anche l'antropologo Duccio Canestrini. "Stiamo cercando soluzioni per rallentare anche nel turismo. Il verde ci gratifica, la natura ci nutre. Abbiamo un estremo bisogno della natura e di viverla – ha sottolineato più volte durante la serata l'antropologo - il modo ottimale per ricevere informazioni dall'ambiente è semplicemente camminare". Canestrini ha spiegato come esista un modello di turismo maggioritario che è ancora legato a un'idea di turismo industriale. "Ma esistono – ha sottolineato lo scrittore - altri modelli di sviluppo anche di località e di destinazioni turistiche che privilegiano il valore dell'esperienza, della relazione, dell'attenzione nei confronti delle piccole cose della natura. Penso che il Trentino – ha concluso - sarebbe proprio vocato per questo tipo di curiosità nei confronti del territorio".
Il gruppo di giovani che ha aderito al progetto si è dimostrato affiatato e pronto a cogliere i vari aspetti della proposta. "Insieme abbiamo camminato, ma anche discusso. Insieme abbiamo stretto nuove amicizie e ci siamo soprattutto arricchiti vicendevolmente" ci conferma Andrea. "Una parola non basta per raccontare questa esperienza" ribadisce Mimmo, uno dei giovani calabresi.
È giunto però il momento per il gruppo di salutarsi. I ragazzi si scambiano i numeri di telefono ed e-mail. Il gruppo è provato dai chilometri percorsi ma soddisfatto. "Mi porto a casa quello che ci serve per crescere anche in Romania" sottolinea padre Marius Resceanu l'accompagnatore del gruppo romeno.
Francesco Pancheri, direttore dell'ufficio per le Politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, assicura che questo progetto è solo il primo passo di una buona pratica da esportare. Il prossimo autunno altri giovani avranno modo di vivere questa tipologia di "turismo lento" fondato sul dialogo questa volta in Romania.
"Le vie dei Parchi" è un progetto realizzato dall'IPRASE e promosso dall'Ufficio delle politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, con il contributo del Governo italiano in materia di Politiche giovanili. Partner del progetto il Convento dei Frati Cappuccini di Terzolas e il Parco Naturale Adamello Brenta. (gz)
In allegato intervista audio a Duccio Canestrini -