Nelle sue battaglie, Betty ha sempre perseguito un obiettivo: dare voce a chi non ne ha, con infinita compassione, termine composto da "compatire" e "passione", ovvero la condivisione della sofferenza altrui e l'amore per il prossimo. Soprattutto per i bambini. Betty Williams ha parlato anche della "Città della Pace" in Basilicata, progetto nato dopo i suoi numerosi viaggi in giro per il mondo. La Città della Pace è intesa come "un tempo ed uno spazio per l'educazione alla Pace ed alla formazione d'eccellenza" oltre a rappresentare un'area di sicurezza per i bambini e le loro famiglie rifugiati o richiedenti protezione internazionale.
L'incontro è stato introdotto dall'assessore alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, Lia Giovanazzi Beltrami, che ha rinnovato i ringraziamenti a Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza, gli ideatori e curatori del festival che, in questa edizione, ha saputo sviluppare in modo significativo i temi dell'accoglienza e della solidarietà. L'assessore ha parlato del ruolo determinante della donna nei processi di pace e dei numerosi progetti che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo nell'ambito delle sue competenze in materia di Pace e Solidarietà Internazionale: "Stiamo lavorando con le donne di tutto il mondo" ha detto l'assessore "con le donne rurali, come mediatrici di conflitto nei paesi africani devastati dalle guerre; continuiamo, seppur con grande difficoltà, il lavoro con le donne della Siria; portiamo avanti il progetto con le donne afghane in vista di Afghanistan 2014, data del ritiro delle forze armate. Ma il progetto più importante - ha spiegato l'assessore Beltrami – è un percorso affidato ad otto donne, leader nei loro paesi del Medio Oriente, appartenenti a cinque diverse religioni, le quali stanno lavorando su loro stesse e sulle loro comunità religiose per un processo di dialogo e di pace". (ds)
Immagini a cura dell'Ufficio stampa -