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Come sempre molto partecipato l'incontro delle realtà che operano in Africa, Asia, America Latina, Europa (soprattutto orientale e balcanica) per confrontarsi, assieme alla Provincia, sulle ragioni e sulle modalità del loro operato, in paesi poveri, lacerati dalla guerra o dove i diritti umani vengono calpestati. Gli obiettivi fondamentali - sradicare la povertà, ridurre le disuguaglianze, promuovere uno sviluppo sostenibile, affermare la dignità della persona, prevenire i conflitti e sostenere i processi di riconciliazione - non cambiano. Cambiano e si evolvono le modalità per il loro raggiungimento, e cambia anche la considerazione che gli stessi "donatori" hanno del loro ruolo, in un mondo sempre più globalizzato, dove le comunità impoverite di ieri possono conoscere processi di sviluppo accelerato, e diventare nuovi partners economici, costruendo quindi relazioni sempre più paritarie.
Il Trentino, che ha saputo costruire e rafforzare nel tempo significativi legami internazionali, grazie all'operato dei propri missionari, delle associazioni, delle comunità create dai discendenti degli emigrati trentini, delle stesse comunità di immigrati presenti oggi sul territorio provinciale, è consapevole di tutto questo. Tali legami possono infatti rappresentare - anche - un fattore competitivo, non solo sul piano della solidarietà, dell'aiuto, ma anche per quanto attiene, più in generale l'interscambio economico e culturale.
Nel corso dell'assemblea è stato illustrato un documento sulle Linee guida della cooperazione internazionale allo sviluppo per il Trentino, frutto di una lavoro a più mani, realizzato dal Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale della Provincia al termine di un lungo e articolato confronto con i numerosi protagonisti del mondo della cooperazione, e che trae spunto anche dallo studio "La Provincia autonoma di Trento e la nuova cooperazione allo sviluppo"di Giulio Coppi, dello OECD -LEED Trento.
Oltre ai temi della cooperazione allo sviluppo in senso proprio e dei parternariati territoriali costruiti a livelli diversi e fra/con soggetti diversi - istituzioni, associazioni, scuole, ospedali, imprese e così via - il documento presentato questo pomeriggio affronta tutta una serie di temi correlati, dall'educazione alla mondialità, soprattutto in ambito scolastico, al cosviluppo (termine che indica la volontà di valorizzare la presenza dei migranti in Trentino per costruire "ponti" e partnership economiche e favorire ove possibile il loro rientro assistito in patria).
Le aree geografiche prioritarie di intervento sono quella balcanica e mediterranea, alcuni paesi dell'Africa sub-sahariana, il Brasile, le aree in conflitto.
Per quanto riguarda i settori prioritari di intervento, sono quelli che riflettono anche le eccellenze e le sfide del Trentino: ambiente, rafforzamento del ruolo femminile, autonomia e democrazia "dal basso", ruolo dei giovani, innovazione tecnologica.
Gli strumenti messi in campo dalla Provincia per sostenere le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo sono come sempre i bandi per la concessione di contributi alle associazioni, l'educazione alla mondialità e gli interscambi. Accanto a questi, vi sono le iniziative programmate dalla Giunta provinciale, che prevedono la partecipazione di più attori, che siederanno attorno ad un tavolo di progettazione rappresentativo dei diversi soggetti coinvolti, coordinato dal Servizio provinciale competente.
Ed ancora: si punterà a rafforzare il ruolo del Centro per la formazione alla solidarietà internazionale come "casa delle associazioni". Il Cfsi inoltre attiverà, in collaborazione con le strutture provinciali, percorsi di valutazione ex-post di iniziative di cooperazione allo sviluppo finanziate dalla Provincia.
Fra le altre novità del 2015, l'avvio del Porgetto Global Schools. Progetto europeo triennale che coinvolge 17 partner di 10 paesi Europei, di cui la Provincia è capofila. Il progetto intende favorire l'integrazione trasversale dell'educazione alla cittadinanza mondiale nelle discipline e nei percorsi educativi delle scuole del primo ciclo e prevede un forte coinvolgimento di diversi enti locali europei.
Immagini a cura dell'ufficio stampa.
All.: intervista all'assessora provinciale Sara Ferrari
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