"Questo regolamento - ha poi proseguito l'assessore Alessandro Olivi - è il primo passaggio concreto verso la costituzione di una rete del Distretto, di un vero e proprio sistema che individua al proprio interno alcune regole comuni e obiettivi di qualità. Ma va evidenziato anche il ruolo importante del Distretto del Porfido, una società che ha saputo valorizzare da un lato gli spunti forniti dalla Giunta provinciale lo scorso agosto con l'approvazione degli indirizzi generali per lo sviluppo appunto del Distretto, dall'altro ha tradotto gli impulsi che provenivano dalla base e li ha tradotti in un regolamento davvero condiviso. L'amministrazione provinciale, che ha fornito l'impianto di regole strategiche per questo comparto, crede con forza nel Distretto del Porfido, perché lo considera una prospettiva di crescita per le comunità, un bacino di competenze, di lavoro e di occupazione, soprattutto se coeso e selettivo sulla qualità. Per il futuro - sono state le conclusioni di Alessandro Olivi - ritengo che il Distretto dovrebbe concentrarsi nel fare sempre più sistema, nel trovare alleanze con le istituzioni e il mondo dell'imprenditoria, per rafforzarsi rispetto al mercato e alla competizione, senza inseguire scorciatoie individuali ed egoistiche".
Sulla stessa linea il presidente Mariano Gianotti, che ha sottolineato la necessità di fare rete fra tutti i diversi rappresentanti e di concretizzare finalmente la filiera del porfido.
Infine a Diego Laner il compito di tracciare una breve sintesi del regolamento che, raccogliendo anche gli indirizzi della Giunta provinciale ma partendo dal basso, attraverso una serie di regole ed obiettivi intende creare un sistema di rete condiviso dalle imprese, per poter sviluppare e far crescere il valore sia delle imprese che del prodotto.
Il primo obiettivo che si pone la filiera è infatti quello della qualità, articolato in cinque tipologie: qualità dell'azienda, qualità della materia prima, qualità di prodotto, qualità di posa in opera e qualità dei servizi, in quanto nella filiera sono ricompresi tutti i soggetti interessati, dall'estrazione al prodotto finito. Questo si traduce in certificazioni di prodotto, marcature obbligatorie, prove tecniche sui materiali, ma anche rispetto delle norme e dei regolamenti attualmente in essere, compresi i disciplinari cava o gli accordi sottoscritti con le parti sociali per tutte le aziende appartenenti alla Filiera, che dovranno controllare anche la qualità del grezzo e del prodotto finito. In sostanza si certifica che gli appartenenti alla Filiera devono essere eticamente e concretamente corretti, rispettando le norme e le regole per non creare danni al sistema.
Altri passaggi importanti del regolamento riguardano: la volontà di favorire gli scambi di materiale fra tutti i soggetti della filiera senza nessuna prevaricazione, ma con modalità prestabilite, il rispetto dei prezzi minimi di vendita e di interscambio fra gli aderenti con la creazione di una mappatura dei prezzi da applicare ai vari prodotti. Inserito anche l'obbligo di lavorare il materiale con maestranze proprie delle ditte concessionarie o in alternativa ai soggetti facenti parte della filiera, al fine di migliorare l'occupazione del settore, oltre che garantire un controllo più diretto del prodotto a vantaggio sia della qualità che del prezzo.
In sostanza, il regolamento di filiera, approvato nel corso del pomeriggio dal Tavolo di Coordinamento del Distretto del Porfido all'unanimità, punta a creare maggiore qualità ad un prezzo adeguato, che consenta la crescita delle aziende e di conseguenza di tutto il comparto. (at)
Immagini, fotografie e intervista all'assessore Alessandro Olivi a cura dell'Ufficio Stampa -