- ROMA - Accordo raggiunto oggi a Roma fra le Province autonome e lo Stato per quanto riguarda i rapporti finanziari. "L'aspetto più importante - spiega il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - è che con questo accordo siamo fuori da ogni manovra futura e da ogni nuova richiesta dello Stato, compresa la manovra che si sta profilando per le altre regioni. E' stato anche ridotto di molto il sacrificio che le Province autonome sono chiamate a fare a sostenere dal 2018, e siamo certi che questa nuova cifra sarà tenuta ferma fino al 2023, un ulteriore elemento di garanzia e stabilità per i nostri conti. Sono state introdotte anche delle nuove possibilità per un utilizzo più flessibile delle risorse, quindi un allentamento e in prospettiva una eliminazione del patto di stabilità che tanto preoccupa la pubblica amministrazione e le imprese sul territorio. Abbiamo ottenuto la possibilità di introdurre crediti di imposta e detrazioni fiscali per le imprese, agevolandole nella loro attività e attirandone in Trentino di nuove. Abbiamo lora a possibilità di regolare le entrate che derivano dalle accise di gasolio e riscaldamento, che erano contenute nell'Accordo di Milano ma non erano mai state regolate e in più avremo la possibilità di utilizzare la cassa residua, ovvero i fondi che adesso sono inutilizzati, per ridurre il debito dei nostri Comuni.
Complessivamente è un buon accordo, che certamente prevede degli impegni anche da parte nostra, ritirare i ricorsi pendenti alla Corte costituzionale e garantire dal 2015 al 2017 il nostro contributo al risanamento della finanza pubblica, un contributo che in percentuale è molto al di sotto della proporzione che ci spetterebbe, e credo che anche questo sia un segnale positivo.
Il maggiore importo che pagheremo negli anni 2015, 16 e 17 rispetto a quando pagheremo nel 2018 - precisa Rossi - ci sarà restituito dallo Stato".
Alla firma dell'accordo, oggi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il presidente Rossi assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, presenti anche il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. -
Soddisfazione del presidente Rossi dopo l'incontro a Palazzo Chigi: "Si apre una nuova epoca"
UN PATTO DI GARANZIA CON IL GOVERNO PER LE DUE PROVINCE AUTONOME
- ROMA - Accordo raggiunto oggi a Roma fra le Province autonome e lo Stato per quanto riguarda i rapporti finanziari. "L'aspetto più importante - spiega il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - è che con questo accordo siamo fuori da ogni manovra futura e da ogni nuova richiesta dello Stato, compresa la manovra che si sta profilando per le altre regioni. E' stato anche ridotto di molto il sacrificio che le Province autonome sono chiamate a fare a sostenere dal 2018, e siamo certi che questa nuova cifra sarà tenuta ferma fino al 2023, un ulteriore elemento di garanzia e stabilità per i nostri conti. Sono state introdotte anche delle nuove possibilità per un utilizzo più flessibile delle risorse, quindi un allentamento e in prospettiva una eliminazione del patto di stabilità che tanto preoccupa la pubblica amministrazione e le imprese sul territorio. Abbiamo ottenuto la possibilità di introdurre crediti di imposta e detrazioni fiscali per le imprese, agevolandole nella loro attività e attirandone in Trentino di nuove. Abbiamo lora a possibilità di regolare le entrate che derivano dalle accise di gasolio e riscaldamento, che erano contenute nell'Accordo di Milano ma non erano mai state regolate e in più avremo la possibilità di utilizzare la cassa residua, ovvero i fondi che adesso sono inutilizzati, per ridurre il debito dei nostri Comuni.
Complessivamente è un buon accordo, che certamente prevede degli impegni anche da parte nostra, ritirare i ricorsi pendenti alla Corte costituzionale e garantire dal 2015 al 2017 il nostro contributo al risanamento della finanza pubblica, un contributo che in percentuale è molto al di sotto della proporzione che ci spetterebbe, e credo che anche questo sia un segnale positivo.
Il maggiore importo che pagheremo negli anni 2015, 16 e 17 rispetto a quando pagheremo nel 2018 - precisa Rossi - ci sarà restituito dallo Stato".
Alla firma dell'accordo, oggi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il presidente Rossi assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, presenti anche il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. -
Complessivamente è un buon accordo, che certamente prevede degli impegni anche da parte nostra, ritirare i ricorsi pendenti alla Corte costituzionale e garantire dal 2015 al 2017 il nostro contributo al risanamento della finanza pubblica, un contributo che in percentuale è molto al di sotto della proporzione che ci spetterebbe, e credo che anche questo sia un segnale positivo.
Il maggiore importo che pagheremo negli anni 2015, 16 e 17 rispetto a quando pagheremo nel 2018 - precisa Rossi - ci sarà restituito dallo Stato".
Alla firma dell'accordo, oggi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il presidente Rossi assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, presenti anche il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. -